Cinema

The Sessions, il film sui disabili in una sala inaccessibile ai portatori di handicap

Al Rialto studio 2 di Bologna, unico cinema nell'intera Emilia Romagna dove si proietta il film di Ben Lewin, due ripide rampe di scale tagliano fuori chi è in carrozzella dalla visione della pellicola. E sul web monta la polemica

di Davide Turrini

Uno dei rari film in cui si parla di tematiche legate al mondo dei disabili proiettato in una sala cinematografica in cui l’accesso ai disabili non è consentito.

Come segnalato su Facebook da Maximiliano Ulivieri, la vicenda grottesca succede al Rialto studio 2 di Bologna, lo storico cinema della città ubicato proprio in pieno centro, nella via omonima, dove da giovedì 21 febbraio, e con un certo successo, si sta proiettando The Sessions, il film indipendente diretto da Ben Lewin che ha per protagonista un ragazzo poliomielitico alle prese con una ‘terapia’ sessuale.

Oltre ad essere l’unica sala in Emilia Romagna che proietta il film, ironia della sorte, per il Rialto 2, è che la sala consorella al pianterreno, la numero 1, quella più spaziosa, ha uno scivolo per disabili in bella mostra e anche la possibilità di un’entrata/uscita per portatori di handicap su una stradina laterale grazie ai portelloni delle uscite di sicurezza.

Il personale di sala contattato di domenica pomeriggio non nasconde un certo imbarazzo, ma offre anche la sincera ammissione “di non averci pensato prima e di essere rammaricati”. La sala numero due, infatti, è situata dopo due irte rampe di scale, ed è stata ricavata da più di 20 anni dalla vecchia galleria del cinema Rialto, uno dei cinque spazi d’essai gestiti dalla Seac della famiglia Agostini sotto al nome di Circuito Cinema Bologna.

The Sessions, interpretato da John Hawks e Helen Hunt, è ambientato negli anni ottanta a Berkeley, in California ed è la storia vera del giornalista Mark O’Brien costretto a vivere in un polmone d’acciaio, paralizzato dalla poliomielite. Quando il suo corpo inizia a trasmettergli desideri sessuali sempre più espliciti, l’uomo decide di ricorrere a una terapista specializzata, Cheryl Cohen Greene. Nelle sei sessioni con la donna Mark scoprirà la gioia del sesso e la scoperta del proprio corpo. Ma quando anche i sentimenti entrano in gioco, oltre alla mera questione fisica, la faccenda si complica per tutti. Alla base di tutto, infine, il documentario Breathing Lessons: The Life and Work of Mark O’Brien di Jessica Yu, che nel 1996 si aggiudicò l’Oscar. Ben Lewin, regista anch’egli affetto da poliomielite, dopo aver scoperto la storia del giornalista poi deceduto a 49 anni, ha deciso di realizzarne un film.

Da un rapporto datato 2008 del sito BandieraGialla.it c’è una ricognizione puntuale delle sale bolognesi in merito all’accessibilità per portatori di handicap dove il Circuito Cinema si trova, oltretutto, in buona posizione. Su Facebook sono già arrivate le risposte dell’assessore Matteo Lepore che 

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