La vita di Angela Bruno è diventata un incubo: passerà alla storia per la battuta del “ma lei, quante volte viene?”. Per tentare di uscirne, Angela ha pensato alla scelta più estrema: dire tutta la verità. Meglio, pubblicare su internet lo scambio di messaggi coi suoi capi, quelli della Green Power di Mirano, azienda modello dell’entroterra veneziano che si occupa di cose pulitissime: energie rinnovabili, bici elettriche, pale eoliche. Il guaio è che Christian Barzazi, fondatore di Green Power e candidato Pdl alla Camera con la lista dell’ex governatore Galan, ha deciso di unire l’utile elettorale col privato capitale. L’ideona? Invitare Silvio Berlusconi nella sua bella fabbrichetta e mettergli sul palco una ragazza spigliata, piacente, in tailleur scivolato, per fare un po’ di conversazione sui servizi disponibili.

Il Cavaliere ha colto al volo l’occasione ponendo la fatidica domanda: quante volte viene lei, a vendermi qualcosa? Dopo le risate della platea e i sorrisi ampi di Berlusconi, qualcosa è andato storto. Donne e associazioni, politici e osservatori, hanno cominciato a dire: avete offeso per l’ennesima volta la dignità femminile. La stessa Angela, che sul palco pareva divertita, ha fatto sapere di essersi sentita in grossa difficoltà, di aver reagito spinta dalla pressione di trovarsi davanti alle avances incalzanti del capo del suo capo.

Per chiudere la polemica, Berlusconi ha chiesto una mezza scusa: “Mi spiace se la sia presa, sembrava divertirsi. S’é fatta influenzare dai soliti sepolcri imbiancati”. E Galan ha aggiunto: “Abbiamo gli sms della signora, che era contenta eccome di quanto accaduto”. L’accaduto è che, da quel giorno, Angela Bruno ha rotto con l’azienda: niente più lavoro, niente più soldi. Un vero “mobbing” professionale, ha detto lei decidendo infine di mostrare tutti i messaggi che raccontano le ore del frastuono. Il momento in cui l’azienda fa uscire un comunicato ufficiale dove la venditrice Bruno dice: “Imbarazzata? No, onorata”.

La verità, quella che può mettere fine all’incubo, è negli sms scambiati con il collega Ruggero. All’inizio Angela è eccitata, euforica: “Mi scrivono su whazz up, mi chiedono l’amicizia su Fb, Rugggg , so’ vip!”. Poi il tono cambia. Perché arrivano le critiche, le offese, gli insulti. Scrive Angela sui giornalisti che la cercano: “Ne tiran fuori una dietro l’altra… Ma devo ridere? Ma è uno scherzo vero?”. Risposta paterna del collega: “Per ora non rispondere. Sappi che io sono davvero il tuo press agent, se ti dovessero intercettare rimbalzali a me! Da questa situazione, se gestita bene, possiamo trarne tutti grandi vantaggi, anche tu stessa, e non parlo di mostrine o applausi…”.

Quale sarebbe il premio? Non si saprà mai, perché Angela comincia a sentirsi una pedina in un gioco dove non può decidere più nulla. Scrive: “Mi spiace Ruggero ma non sto bene. Non mi sento bene. Mi stanno massacrando. Non me lo aspettavo. Come ti ho detto ieri: no comment”. Ruggero si agita: “Angela non va bene così, hai voluto salire sul palco, ora devi assumertene assieme a noi la responsabilità. Non fare pazzie ti prego e rispondimi!”.

Ma la situazione ormai è fuori controllo. Angela è nel panico, l’azienda manda il comunicato dove lei sostiene l’operazione simpatia di Berlusconi dicendosi onorata. Lo legge e scrive: “Onorata?? Ma se c’era tua figlia lì era onorata??? Pesatele le parole, cazzo! Chi ha detto queste cose? Non io! Pronta a smentirle! Non sono per niente onorata, mi dispiace”. La risposta è sempre la stessa: “Se guarderai con distacco questa cosa che ti accade, senza farti travolgere dalle emozioni negative, potrai vederne i lati positivi che contiene e che se gestiti bene possono portarti vantaggi significativi”. Come dire, o sfrutti l’occasione, o sei la solita ingrata.

da il Fatto Quotidiano del 24 febbraio 2013

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