Che fare? La Caporetto del Pd è palese e, a questo punto, la classe dirigente pare avviarsi verso il più totale suicidio. Perché l’ultima cosa da fare è trovare un accordo con Berlusconi. Ora, fossi io il segretario proporrei la seguente soluzione: accordo con Grillo su tre questioni.

Il presidente della Repubblica indicando nella Bonino lo sbocco naturale per prestigio internazionale e onestà intellettuale. Seguita da riforma della legge elettorale e, ultimo, conflitto di interessi che nebulizzi Berlusconi una volta per tutte. Nelle more un presidente del consiglio garante di questa operazione.

Poi il voto.

Il Pd ne uscirebbe ridimensionato ma per una volta avrebbe fatto qualche cosa di sinistra ridando la parola agli elettori con una legge civile.

Al termine di questo iter, dimissioni dell’intero gruppo dirigente ed ritiro dalla vita politica.

Chiaro, forte, lineare. Da responsabili dal momento che la parola responsabile ha rappresentato l’unico punto programmatico dell’intera campagna elettorale.

L’alternativa a cui non voglio nemmeno pensare salverà per qualche anno o qualche mese la poltrona ai deputati condannando il concetto di sinistra a diventare oggetto di studio nelle facoltà di scienze politiche tra meno di un decennio quale corrente di pensiero affermatasi a cavallo tra il XX e il XXI secolo.

A Bersani la responsabilità di, quanto meno, provarci.

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