Il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, l’aveva promesso: la decisione sul possibile reintegro di Augusto Minzolini sarebbe arrivata dopo il voto. Così è stato: la televisione di Stato si è detta pronta a reintegrare il giornalista, assolto dall’accusa di peculato, nella posizione di corrispondente da New York, incarico già ricoperto dall’ex Direttorissimo prima di quello attuale, di capo dei corrispondenti esteri.
Ma cosa farà ora Minzolini? Eletto in Liguria come capolista del Pdl, potrebbe accettare il nuovo ruolo di senatore. Oppure, come annunciato pochi giorni fa, optare per un ritorno in Rai, rinunciando alla carriera politica prima ancora di cominciare. Peccato che la condizione richiesta per un reintegro fosse diversa: Minzolini aveva detto testualmente che sarebbe tornato in Rai per fare il direttore del Tg1, un incarico diverso da quello propostogli ora da viale Mazzini.
Gli stessi avvocati di Minzolini, nei giorni scorsi, si erano espressi in questo senso: “Se l’intendimento della Rai è quello di temporeggiare oppure di ricorrere ad inutili escamotage, la Rai si sbaglia di grosso: andremo avanti fino alla fine, il nostro intendimento è quello di ottenere il reintegro di Augusto Minzolini alla direzione del Tg1″, aveva dichiarato il 20 febbraio scorso uno dei due legali del giornalista, l’avvocato Nicola Petracca.
L’annuncio della Rai arriva proprio in risposta alla lettera dei legali dagli avvocati del giornalista, Petracca e Tedeschini. Nella lettera di replica l’azienda si dice pronta, dopo l’assoluzione, ad assumere “le conseguenti determinazioni”, ricordando che a gennaio 2012 Minzolini era stato trasferito alla sede di New York e a maggio 2012 si era “accordato per accettare la direzione corrispondenti esteri”. Secondo la Rai, quindi, l’incarico nel quale il giornalista potrebbe essere reintegrato è quello immediatamente precedente all’attuale.
LA RISPOSTA DEI LEGALI DI MINZOLINI – Poche ore dopo la diffusione della lettera della Rai è arrivata la contro-risposta degli avvocati di Minzolini. “Io ho subìto una decisione dell’azienda, non ho accettato nulla”, con queste parole, affidate ai propri legali, l’ex Direttorissimo precisa la propria posizione. Minzolini nega di aver accettato l’attuale ruolo di capo dei corrispondenti esteri, come sostiene la Rai nella lettera.
“Nell’ambito dell’opposizione al trasferimento di Minzolini da noi presentata lo scorso anno – spiega l’avvocato Petracca -, abbiamo raggiunto una sorta di accordo che prevedeva solo la rinuncia al ricorso d’urgenza a fronte del fatto che Minzolini non veniva inviato a New York, ma alla direzione corrispondenti esteri. L’accordo era di natura processuale, non sostanziale. Davanti al giudice, quando abbiamo deciso di abbandonare la causa, lo abbiamo fatto riservandoci ogni diritto o azione”. “Non c’è nessun accordo e nessuna accettazione che possa impedire a Minzolini di tornare nel ruolo originario”, conclude Petracca, non escludendo un ritorno davanti al giudice.
“Minzolini in questo momento è vittima di un inadempimento della Rai – aggiunge l’altro legale di Minzolini, Federico Tedeschini -. Presidente e dg, se non adempiono, dovranno risarcire Minzolini ed anche il cda dovrà rispondere del danno. Per questo abbiamo anche scritto alla procura della Corte dei Conti”.