Emilia Romagna

Elezioni 2013: Pizzarotti (M5S) a colloquio con il sindaco Pd di Bologna, Merola

Nell'incontro ufficialmente programmato per parlare di tematiche relative all'acqua si è discusso anche del caos post elezioni. E di intese, almeno a livello locale. Bonaccini, segretario regionale Pd: "Nessuna trattativa, ma singoli provvedimenti da votare su legge elettorale, corruzione, costi della politica e allentamento del patto di stabilità"

Allentamento del patto di stabilità, riforma elettorale e riduzione del numero dei parlamentari. Sono i tre punti sui quali il sindaco a 5 Stelle di Parma, Federico Pizzarotti, dichiara aperte le trattative con Pier Luigi Bersani. “Credo che su questi temi il Partito Democratico potrebbe avere la nostra solidarietà in Parlamento”. La dichiarazione è avvenuta a margine dell’incontro con il primo cittadino di Bologna, Virginio Merola. “Una coincidenza esserci incontrati proprio oggi, – ha dichiarato l’esponente del Pd, – l’appuntamento è fissato da un mese”. Merola è infatti presidente di Atersir,  Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per la gestione dei servizi idrici e dei rifiuti, e il lunedì dopo le elezioni aveva in programma di incontrare Pizzarotti in merito alla gestione dell’acqua. Ma l’occasione è delle più delicate e la discussione scivola subito sulla difficile situazione governativa del paese.

“Il Pd alla Camera ha i numeri, – ha detto il primo cittadino del Movimento 5 Stelle, – in Senato magari si metterà d’accordo con Monti. Certo se porteranno delle proposte concrete penso che i parlamentari del M5S le voteranno”. Nella pratica però, Pizzarotti resta sul vago: “Saranno gli attivisti eletti che si organizzeranno e troveranno le soluzioni. Lo diciamo dal 2009 che ci basiamo sulle proposte e non sulle ideologie e non ci interessano le alleanze”. E la legge elettorale potrebbe essere il primo dei punti su cui mediare: “Abbiamo sempre dimostrato che le idee buone si votano. Non bisogna fare delle alleanze prima. Una buona legge elettorale che predisponga che tornino le preferenze, che faccia chiarezza e che renda un paese governabile, penso che i nostri parlamentari la voteranno”. 

Parte da Bologna, il tentativo di un dialogo tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. Voci interne agli schieramenti politici, dicono che Pier Luigi Bersani abbia affidato a Vasco Errani, presidente della regione e tra i fedelissimi del segretario democratico, il tentativo di sondare il terreno a livello locale. La strategia Errani partirebbe così proprio da Merola, il sindaco di Bologna, che fin dalle prime ore dopo i risultati elettorali aveva sottolineato la necessità di aprire un ponte verso i Cinque Stelle.

 

“Bisogna vedere, – ha continuato Pizzarotti, – se in questo periodo provvisorio il centrodestra e il centrosinistra si dimostreranno in grado di riuscire a fare  la riforma elettorale. In quel caso penso che i cittadini se ne renderanno conto e la prossima volta invece del 30% prendiamo il 55%”. Una mancanza di credibilità dei vecchi partiti che avrebbe determinato il successo a 5 Stelle: “Questo risultato è perché in un anno con il governo Monti non sono riusciti e non hanno voluto risolvere i problemi cardine del popolo italiano”. 

L’idea è che il sindaco di Bologna voglia favorire un’apertura del Pd verso il Movimento Cinque Stelle. “Quello che sicuramente non si può fare, – aveva dichiarato Merola subito dopo il risultato scioccante del Partito Democratico di ieri pomeriggio, – è un governissimo con questa destra impresentabile. Il sistema di coalizione è già stato sperimentato con i risultati che sappiamo”. La porta aperta è proprio verso il Movimento Cinque Stelle: “Adesso sono in parlamento, con un loro programma, e devono assumersi le responsabilità di dire se vogliono formare un governo o meno. Altrimenti noi non cercheremo un accordo con Berlusconi”.

Sulla stessa linea Stefano Bonaccini, segretario regionale del Pd: “Non stiamo parlando di trattative. Bersani non proporrà accordicchi dal sapore di inciucio, ma pochi punti di programma per togliere il paese dal fango, subito: riforma istituzionale e della legge elettorale, riduzione dei costi della politica, legge sui partiti, provvedimenti sulla moralità e sulla lotta a illegalità e corruzione“. “Vedremo chi si prenderà la responsabilità di discutere e magari concordare“, continua, “fatico a immaginarmi un accordo con berlusconi su quei temi. Piuttosto chi dice che il Movimento 5 Stelle si possa tirare indietro a priori?”.

Il ragionamento del segretario Pd è a tutto campo: “D’altra parte anche in Emilia Romagna i 5 Stelle hanno votato diversi provvedimenti proposti da Pd e dal centrosinistra“. “Voglio anche aggiungere”, conclude, “che altri due provvedimenti sono per dare lavoro e garantire tenuta sociale, in un paese in recessione: penso all’allentamento del pattò di stabilità per i comuni e al rifinanziamento della cassa integrazione in scadenza per evitare che altre centinaia di persone cadano nel dramma”.  

di Martina Castigliani, Emiliano Liuzzi e Davide Turrini