Profondo rosso per l’Inps. Lo evidenzia il bilancio di previsione per il 2013 dell’istituto nazionale di previdenza approvato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) – con due voti contrari della delegazione Uil – che parla di 10,721 miliardi di euro di disavanzo finanziario di competenza, con un incremento di 2,762 miliardi rispetto al disavanzo di 7,959 miliardi delle previsioni aggiornate 2012. Sul dato pesa il rosso dell’ex Inpdap, l’ente di previdenza della pubblica amministrazione che è stato accorpato con l’Inps.
I rappresentanti della Uil hanno votato contro il documento “a tutela degli iscritti, dei pensionati e dei lavoratori dell’Inps”. Al centro delle critiche non solo la fusione con l’Inpdad e la mancanza di “adeguate soluzioni per ripianare il debito”, ma anche le misure di contenimento della spesa che secondo il sindacato avverrebbe “a danno dei pensionati”. “Con l’incorporazione dell’Inpdap in due anni si sono “persi” 26 miliardi di euro“, denunciano Rocco Carannante e Luigi Scardaone secondo i quali è necessario che non si confondano i patrimoni dell’Inps, quale gestore della previdenza privata, con quello dell’Inpdap, gestore della previdenza pubblica in grosso deficit, il cui disavanzo “sarà sempre più in crescita per il blocco del turn over e per l’incremento dei pensionati che determinano un preoccupante rapporto iscritti/pensionati”.
“Ribadiamo con forza, dunque, la necessità di interventi legislativi volti a ripianare il debito e a trovare adeguate soluzioni”, dicono ad una sola voce. Nel mirino poi le misure di contenimento della spesa. ” Lo Stato continua a far cassa sulle pensioni anziché sulla fiscalità generale. A questo proposito, siamo di fronte ad un’espropriazione di fatto assolutamente incostituzionale. L’Inps dovrebbe reagire a tutela dei pensionati, impugnando i provvedimenti legislativi per un’evidente incostituzionalità, ma ciò non accade”, spiegano ancora ribadendo le critiche alla legge di stabilità che abbasserà ulteriormente “il livello e la qualità dei servizi oggi offerti dall’Istituto”.
In dettaglio, “i principali risultati del bilancio di previsione 2013, che sono stati determinati sulla base della nota di aggiornamento al Def 2012 e della legislazione vigente alla data del 30 settembre 2012, prevedono 213,762 miliardi di entrate contributive, con un incremento di 1,916 miliardi (+0,9%) rispetto ai 211,846 miliardi previsti per il 2012 e 303,077 miliardi di prestazioni istituzionali, con un incremento di 6,672 miliardi (+2,3%) rispetto ai 296.405 milioni previsti per il 2012″. In particolare, sottolinea una nota dell’Inps, “la spesa per prestazioni pensionistiche è risultata pari a 265,877 miliardi (261.333 milioni nel 2012), con un incremento di 4,544 miliardi (+1,7%); 9,714 miliardi di disavanzo economico di esercizio con un incremento di 739 milioni rispetto al disavanzo economico previsto per il 2012 (8.975 milioni)”.
Per effetto del risultato economico di esercizio, il patrimonio netto dell’Inps al 31 dicembre 2013 è previsto a 15,416 miliardi. Nella sua relazione il Civ ha ribadito la necessità di sottoporre ad un attento monitoraggio tutti i Fondi o Gestioni amministrati dall’Inps che presentano consistenti disavanzi economici con effetti negativi sul saldo generale del bilancio dell’Istituto. Il Civ ritiene inoltre necessario aggiornare al più presto i bilanci tecnici con i quali valutare la futura evoluzione dei Fondi o Gestioni amministrati dall’Inps, nonché la sostenibilità dell’intero sistema. A conclusione della sua relazione il Civ pone particolare rilievo sulla necessità che i risultati delle predette valutazioni siano portati all’attenzione dei Ministeri vigilanti per gli eventuali e opportuni interventi correttivi.