Decisione annunciata dal procuratore capo Messineo, che ha precisato: "La discarica è sequestrata ma non chiuderà, i rifiuti potranno continuare a essere conferiti". I pm ipotizzano il rischio di un disastro ambientale causato dalla formazione di un enorme lago di percolato
La Procura di Palermo ha disposto con un provvedimento urgente il sequestro della discarica Bellolampo del capoluogo siciliano. La decisione è stata annunciata dal procuratore capo Francesco Messineo, che ha tuttavia precisato: “La discarica è sequestrata ma non chiuderà, i rifiuti potranno continuare a essere conferiti a Bellolampo”. La gestione della discarica sarà adesso affidata dalla procura all’assessore regionale ai rifiuti della Sicilia, l’ex pm Nicolò Marino, che dovrà individuare un custode giudiziario.
“E’ stata una decisione necessaria, perché il percolato si è infiltrato nelle falde acquifere e rappresenta un pericolo per gli abitanti”, ha spiegato Messineo. “Siamo stati costretti a emettere un provvedimento urgente, considerando il pericolo di inquinamento ambientale”. E ha aggiunto: “Il provvedimento è già in fase di esecuzione, data l’urgenza, ma siamo in attesa della convalida del gip”. Il procuratore che coordina l’inchiesta con il procuratore aggiunto Vittorio Teresi e i pm Claudia Ferrari e Alessandro Clemente ha detto poi che “la discarica di Bellolampo è andata sempre più deteriorandosi soprattutto per la presenza del percolato, che era stato asportato ma si è nuovamente riformato e aumenta sempre di più”.
“Non abbiamo preso questo provvedimento a cuor leggero – dice ancora Messineo – perché ci rendiamo conto delle potenziali conseguenze per la città. Abbiamo valutato e rivalutato con molta ponderatezza l’esigenza di emettere un provvedimento ma a questo punto è inevitabile per la salute dei cittadini e su questo non ci può essere alcuna esitazione”. I pm ipotizzano il rischio di un disastro ambientale causato dalla formazione di un enorme lago di percolato.