Mentre Alitalia chiude il 2012 con un rosso di 280 milioni di euro, Ryanair sgomita per conquistare il mercato europeo. Ma la scalata della compagnia low cost è stata fermata ancora una volta dalla Commissione Europea, che ha detto no all’acquisto della compagnia aerea irlandese Aer Lingus. L’esecutivo Ue ha motivato la decisione sostenendo che la fusione avrebbe danneggiato i consumatori, creando una situazione di monopolio o di posizione dominante su 46 rotte dove, al momento, le due compagnie sono in concorrenza, riducendo dunque le scelte e provocando un aumento del prezzo dei biglietti.
Non è la prima volta che Ryanair prova a mettere le mani su Aer Lingus e che l’Unione Europea interviene per bloccare l’operazione. Il primo tentativo era stato esaminato nel 2007, quando l’antitrust si oppose chiaramente all’acquisizione. Ma la compagnia low cost ha ripresentato una nuova proposta, rispondendo ai dubbi della Commissione. Bruxelles, tuttavia, non si è accontentata ed è adesso ancora più scettica del 2007. “Oggi abbiamo dubbi ancora più consistenti di prima”, ha avvertito il commissario alla concorrenza, Joaquin Almunia, spiegando come “su 46 rotte l’operazione avrebbe eliminato la concorrente più forte di Ryanair, utilizzata da più di 11 milioni di passeggeri”.
“Si sarebbe quindi creato un monopolio”, secondo Almunia, “lasciando la concorrenza ad altre compagnie charter che però hanno un altro modello commerciale, quindi sono troppo deboli”. Il commissario alla concorrenza ha poi spiegato di avere analizzato i “rimedi” proposti da Ryanair, ma di avere bocciato l’operazione perché “non erano sufficienti”. Il no alla fusione arriva quindi “per proteggere i milioni di cittadini che viaggiano da e per l’Irlanda, soprattutto gli irlandesi che devono per forza prendere l’aereo per recarsi all’estero”. “La decisione di oggi fa sì che la concorrenza resti intatta“, ha concluso, “e che i passeggeri continuino a beneficiare di una scelta maggiore di servizi e tariffe”.