Nonostante tutto. Sta in due paroline azzeccate dal direttore della Fondazione Cineteca di Bologna, Gianluca Farinelli, l’apertura e lo svolgimento dal 27 febbraio al 3 marzo 2013 della 19esima edizione di Visioni Italiane, il festival che propone una selezione ragionata della produzione di corti e mediometraggi, nonché una cascata di documentari, di film italiani al cinema Lumiere di Bologna.
“Vorrei evitare la solita ‘lamentazione’ del periodo di crisi economica riguardo il cinema in Italia”, spiega Farinelli, “crediamo però che esista ancora, non solo a Bologna, un pubblico curioso e attento, che ha voglia di tornare in sala e di confrontarsi con opere non scontate che guardano, con lucidità, il nostro presente”.
Ecco allora che si apre subito il 27 febbraio alle 20 con God save the green, il nuovo documentario di Michele Mellara e Alessandro Rossi (quelli de La Febbre del Fare, autentico doc cult sul buon amministrare del vecchio Pci emilianoromagnolo) viaggio reale e metaforico (anticipato dal Fatto Quotidiano Emilia Romagna) dal Brasile al Marocco, dalla Germania al Kenya, alla ricerca di una nuova etica ambientalista, prendendo spunto proprio dalle chiazze ‘anacronistiche’ di verde urbano, il bisogno costitutivo della specie umana di lavorare la terra magari tra grattacieli e incroci zeppi di smog.
Così tra una mezza dozzina di sezioni, alcune competitive come Visioni Italiane, Visioni Doc, Visioni Ambientali (e quest’anno pure Visioni acquatiche) – link con il programma completo qui – torniamo sui titoli indigeni, sparsi tra gli spazi suddetti e concentrati infine nella sezione Fare Cinema in Emilia Romagna.
Sezione, quest’ultima che non vuole avere i crismi dell’esaustività ma che individua prima di tutto chi ha portato a termine, e con un po’ di sale in zucca, un lavoro “nonostante” i tempi, come diceva Farinelli. I quindici minuti di Vito Palmieri, intitolati Anna Bello Sguardo, omaggio a Lucio Dalla nei giorni della commemorazione della morte, racconto di un tredicenne che proprio davanti alla foto di Lucio in canotta Virtus, bolo umano di pelo con la fronte nemmeno all’ombelico dello storico pivot bianconero Gus Binelli, prende l’impulso per cominciare a capire che la statura non è importante nella vita.
Il documentario di Marco Santarelli, Milleunanotte, girato nel carcere della Dozza di Bologna. Il percorso delle “domandine” dei carcerati è filo narrativo per riconoscere e visitare uno spazio storicamente proibito e antropologicamente affascinante come il penitenziario felsineo.
Attesa anche per il corto apocalittico girato da Pier Paolo Paganelli, già produttore e attore della trilogia de I Principi dell’Indeterminazione, ora alla regia con il cast all star di Vai col lisco: Valerio Mastandrea, Andrea Mingardi, Pif, Bob Messini, Raoul Casadei. Una surreale sette giorni dove due band suonano il liscio ininterrottamente per sopravvivere al risveglio degli zombie.
E ancora: Amore Necessario (Visioni doc) del faentino Alessandro Tamburini, amabile scontro generazionale in cui sono i giovani ad invidiare la vitalità di una coppia di vecchietti; la fiction on the road (sezione Visioni Italiane) di Luca Gennari, Le tette di una diciottenne, tratto da un racconto di Edgar Keret; e, infine, L’armata Banchieri, un corto estemporaneo, dadaista, low budget, che segna il ritorno, o il ciclico riaffermarsi, del romagnolo Fabio Donatini (qui l’intervista completa al regista)
Per ogni informazione : http://www.cinetecadibologna.it/visioni_italiane_2013