Politica

“Codice di comportamento” per eletti M5S: divieto di alleanze e talk show

La comunicazione rimane saldamente nelle mani del leader 5Stelle. Deputati e senatori inoltre "potranno per palesi violazioni" delle regole "proporre l’espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza". Limite di 5mila euro lordi per chi siede in Parlamento

Dovranno rifiutare l’appellativo di “onorevole”, percepire un’indennità di 5mila euro lordi mensili e “non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi”. E ancora obbligo di dimissioni in caso di condanna ed espulsioni decise dal basso. Sono queste alcune delle regole scritte nel “Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento” che Beppe Grillo ha pubblicato sul suo blog. 18 norme dalla trasparenza alle relazioni coi cittadini e che includono anche il divieto di “partecipazione ai talk show televisivi”. E la comunicazione rimane saldamente nelle mani del leader 5 Stelle

Grillo chiede agli eletti di “operare per la massima attuazione del Programma del M5S attraverso proposte di legge e in ogni altra modalità possibile in virtù del loro ruolo”. Inoltre stabilisce la “rotazione trimestrale capogruppo e portavoce Camera e Senato con persone sempre differenti, la scelta dei capogruppo sarà operata dai gruppi di Camera e Senato“. Chi supporta l’attività dei parlamentari non potrà ricevere più di 5mila euro lordi al mese e gli eletti, che devono rispettare lo stesso limite, dovranno restituire “il residuo allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato)”. I parlamentari “avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo”. Deputati e senatori inoltre “potranno per palesi violazioni del Codice di Comportamento, proporre l’espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza. L’espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch’essa a maggioranza”. 

Il capitolo dedicato alla comunicazione, invece, ribadisce che questo aspetto rimane fortemente accentrato nelle mani di Grillo. Infatti, si legge, “il Regolamento della Camera dei Deputati e del Senato prevede che a ciascun gruppo parlamentare vengano assegnati dall’Ufficio di Presidenza contributi da destinarsi agli scopi istituzionali riferiti all’attività parlamentare, nonché alle “funzioni di studio, editoria e comunicazione ad essa ricollegabili”. La costituzione di due “gruppi di comunicazione”, uno per la Camera e uno per il Senato – prosegue -, sarà definita da Beppe Grillo in termini di organizzazione, strumenti e di scelta dei membri, al duplice fine di garantire una gestione professionale e coordinata di detta attività di comunicazione, nonchè di evitare una dispersione delle risorse per ciò disponibili”. Inoltre, “ogni gruppo avrà un coordinatore con il compito di relazionarsi con il sito nazionale del M5S e con il blog di Beppe Grillo. La concreta destinazione delle risorse del gruppo parlamentare ad una struttura di comunicazione a supporto delle attività di Camera e Senato su designazione di Beppe Grillo deve costituire oggetto di specifica previsione nello Statuto di cui lo stesso gruppo parlamentare dovrà dotarsi per il suo funzionamento”. Il documento spiega quindi che è “necessaria l’assunzione di un esplicito e specifico impegno in tal senso da parte di ciascun singolo candidato del M5S al Parlamento prima delle votazioni per le liste elettorali con l’adesione formale a questo documento”.