Era il magistrato di turno quando la ragazza marocchina, nell’ormai famosa notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, venne portata in Questura e poi rilasciata. Il magistrato dovrà testimoniare lunedì. Un altro fascicolo riguarda il presidente del collegio che dichiarò la prescrizione per Berlusconi nel processo Mills
La Procura generale della Cassazione ha avviato un’azione disciplinare nei confronti del pm presso il Tribunale per i minorenni di Milano, Annamaria Fiorillo, che era il magistrato di turno quando Ruby, nell’ormai famosa notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, venne portata in Questura e poi rilasciata e affidata all’allora consigliere regionale Nicole Minetti.
L’azione disciplinare, come scrive oggi il Corriere della Sera, riguarda alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa dal pm Fiorillo, nelle quali il magistrato criticava la ricostruzione fornita dall’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sull’operato della polizia quella notte del maggio 2010. Un agente, testimone in aula, aveva poi dichiarato che la giovane marocchina, spacciata da Silvio Berlusconi per la nipote dell’ex presidente dell’Egitto Hosni Mubarak, che era stata rilasciata senza documenti. Fiorillo, che avrebbe violato il dovere del riserbo, è stata rinviata a giudizio davanti al Csm per il 15 marzo prossimo. Lunedì prossimo il pm minorile dovrà deporre come teste al processo sul caso Ruby a carico di Berlusconi.
Un’azione disciplinare è stata avviata dalla Procura generale della Cassazione anche nei confronti del giudice milanese Francesca Vitale, la presidente del collegio della decima sezione penale di Milano che ha prosciolto per prescrizione Silvio Berlusconi nel processo sul caso Mills. In questo caso, il procedimento disciplinare riguarda alcuni passaggi delle motivazioni delle sentenza Mills – scritte in solitaria dalla presidente non coinvolgendo i due giudici a latere – nei quali il giudice criticava l’operato dei colleghi Gandus, Dorigo e Caccialanza che stralciarono la posizione di Berlusconi da quella di David Mills, contribuendo così, a suo dire, a far ‘correre’ la prescrizione per l’ex premier.
Un terzo procedimento disciplinare, infine, è stato aperto a carico del procuratore aggiunto di Milano, Nicola Cerrato, per alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, e non concordate con il capo della Procura Edmondo Bruti Liberati, sul caso della morte dell’agente di polizia locale Nicolò Savarino travolto e ucciso da un Suv nel gennaio 2012 a Milano.