Il giudice di Milano ha stabilito un risarcimento di 10mila euro per Silvio Berlusconi, parte civile nel processo milanese con al centro le foto di Villa Certosa che ritraevano l’ex premier in compagnia di alcune ragazze e che vennero pubblicate nel 2007. Il legale del leader Pdl, parte civile, aveva chiesto 100mila euro spiegando che la “cifra è simbolica e se verrà riconosciuta verrà devoluta in beneficenza”. Il risarcimento è stato deciso dal giudice di Milano che ha condannato l’ex direttore della rivista, Pino Belleri a cinque mesi. Il giornalista è stato condannato per ricettazione e interferenza illecita per le 15 fotografie scattate dal fotografo Antonello Zappadu che ritraevano il Cavaliere e le sue ospiti. Le immagini erano state pubblicate sul settimanale il 17 aprile 2007 sotto il titolo “L’harem di Berlusconi”.
Per l’avvocato Piersilvio Cipolotti c’era stata una “macroscopica invasione nella privacy del dottor Berlusconi, mentre la difesa ha provato a sostenere che quell’incontro era politico e che le foto riguardavano un personaggio pubblico e avessero rilevanza pubblica”. Invece, secondo il legale, “lo sport nazionale di Zappadu (il fotografo autore dello scoop, ndr) era fotografare il presidente a Villa Certosa”.
Secondo il pm per fare quelle foto è stata violata la proprietà privata. “Non è chiaro – ha spiegato – se fosse in corso un evento privato tra amici o un incontro di partito, ma il parco fa parte della dimora privata di Berlusconi”. Nel produrre alcuni documenti, invece, la difesa di Belleri aveca chiarito che il “tema del personaggio pubblico bypassa quello del luogo in cui viene ripreso” e aveva fatto riferimento anche all’ormai famosa lettera di Veronica Lario sul “ciarpame senza pudore”. La difesa aveva prodotto alcune dichiarazioni di Berlusconi al ‘Family Day’ e rassegna stampa in cui si diceva che la ex gieffina Angela Sozio sarebbe stata candidata alle elezioni (non fu così).