Dopo mesi di esitazione, il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena ha deciso promuovere presso il Tribunale di Firenze un’azione di responsabilità, per la richiesta dei danni, contro l’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex direttore generale Antonio Vigni. Lo ha annunciato lo stesso istituto senese confermando le anticipazioni del Sole 24 Ore e della Nazione. L’azione è rivolta anche a Nomura e Deutsche Bank, le banche coinvolte nelle operazioni strutturate in derivati.
Nel dettaglio, nei confronti di Mussari e Vigni è stata intentata un’azione di responsabilità sociale, e nei confronti di Nomura International Plc un’azione di responsabilità extracontrattuale per concorso della stessa con i predetti esponenti della banca, in relazione all’operazione di ristrutturazione finanziaria concernente le notes Alexandria posta in essere nel luglio-ottobre 2009. Con tale azione “viene chiesta la condanna in solido delle parti convenute al risarcimento dei danni subiti e subendi dalla banca per effetto della contestata operazione”. Il tema sarà all’ordine del giorno della prossima assemblea di bilancio.
La decisione arriva all’indomani del perfezionamento dell’erogazione degli aiuti di Stato alla banca senese via Monti bond. Giovedì 28 il ministero dell’Economia ha infatti sottoscritto i nuovi strumenti finanziari emessi dall’istituto per un ammontare complessivo di 4,07 miliardi di euro, di cui 1,9 ai fini dell’integrale sostituzione dei Tremonti Bond già emessi nel 2009. Altri 171 milioni sono invece a titolo di pagamento anticipato degli interessi maturati al 31 dicembre 2012 sui Tremonti Bond, in considerazione del fatto che il risultato d’esercizio 2012 è in perdita.
Sempre ieri è emerso che Mussari, quando era presidente di Banca Mps, e l’ex deputato del Pd ed ex sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, si confrontavano “pressochè quotidianamente sui temi politici nazionali e locali, e in particolare quindi sulle decisioni da assumere in seno alla banca con i conseguenti riverberi sulle amministrazioni e sulle imprese ad essa collegate”. Lo riporta un’informativa dei carabinieri in relazione alle intercettazioni, disposte tra gennaio e aprile del 2010 dalla Procura di Siena, sull’attività di “un gruppo politico imprenditoriale” conosciuto come “gruppo della birreria”.
Le intercettazioni mettono “in luce come gli argomenti cardinali delle conversazioni” tra Mussari e Ceccuzzi “fossero il difficile equilibrio tra le due anime del partito (Pd, ndr), quella di loro riferimento (ex Ds) e quella minoritaria di provenienza diellina, soprattutto in relazione alle nomine, e la candidatura a sindaco di Siena proprio del Ceccuzzi alle elezioni del 2011”, si legge in un altro passaggio. Le intercettazioni fanno parte dell’informativa ora gli atti dell’inchiesta condotta dal pm di Siena, Aldo Natalini, sull’affidamento del ristorante Millevini di Enoteca italiana alla società Montenegro srl.
Gli accertamenti hanno riguardato anche alcune verifiche preliminari sulla vendita di immobili da parte dalla società Valorizzazioni immobiliari, già controllata da Mps. Nella cessione di alcuni immobili, sarebbero state garantite “corsie preferenziali”, e sarebbero emersi “gravi indizi per il reato di infedeltà patrimoniale in danno del gruppo bancario Mps”. Sono cinque gli indagati in questo filone d’indagine, ma tra di loro non ci sono nè Mussari nè Ceccuzzi, che lunedì ha rinunciato alla ricandidatura a sindaco di Siena, in quanto indagato, insieme a Mussari, per il crac dell’ex Pastificio Amato.