Giorgio Frau, ex appartenente alle Brigate Rosse, tornato in libertà nel 1998 per terrorismo e riarrestato a Perugia per una rapina nel 2003, è morto nel conflitto a fuoco. Ferito gravemente un vigilante. I carabinieri hanno fermato gli altri due rapinatori: uno è considerato un estremista di destra. Il questore ha disposto l'intensificazione dei servizi di controllo
Minuti di paura, intorno alle 13, nel centro di Roma. Un rapinatore è morto e un vigilante è stato ferito gravemente in seguito a un assalto ad un portavalori in pieno centro, nella zona della basilica di Santa Maria Maggiore. L’assalto tentato dai banditi ha provocato una sparatoria con le guardie giurate. Uno dei vigilantes è stato trasportato all’ospedale San Giovanni e non è in pericolo di vita: ha riportato ferite a una gamba e a un braccio, le sue condizioni sono serie ma non rischia la vita. Il bandito ucciso è Giorgio Frau, ex appartenente alle Brigate Rosse, tornato in libertà nel 1998 per terrorismo e riarrestato a Perugia per una rapina nel 2003.
La sparatoria ha scatenato il panico nelle vie circostanti. Nel momento dell’assalto al portavalori, intorno alle 13, in zona c’erano molti passanti e turisti. Alcune persone al rumore degli spari si sono rifugiate nei negozi e dietro le auto. Tanti anche gli stranieri spaventati, molti di loro in procinto di visitare la basilica di Santa Maria Maggiore.
Due dei malviventi sono stati arrestati dai militari dell’Arma in zona Porta Maggiore. Erano fuggiti da via Carlo Alberto a bordo di un’auto probabilmente rubata dopo aver assaltato il furgone della Fidelitas. A fermarli sono stati i militari del Nucleo radiomobile della capitale che avevano istituito posti di blocco in tutta la zona del centro dopo l’allarme dato al 112.
Frau, 56 anni, aderente a Prima Linea passò alle Br nel 1982 e, secondo le ricostruzioni dell’epoca, diede il suo contributo a riformare la colonna romana che aveva subito una serie di arresti. Sfuggito una prima volta all’arresto nel 1984, le manette per lui scattarono nel 1988, in seguito a una rapina in una banca di Barcello. Dopo la condanna a 21 anni di reclusione era tornato libero, grazie all’applicazione dell’articolo 21 del Codice di procedura penale sulla competenza territoriale. Arrestato nuovamente dieci anni fa con tre complici, fu condannato il 21 luglio del 2004 dal tribunale di Roma a 4 anni e 8 mesi. Nella sua abitazione di via Pistoia gli investigatori avevano trovato un vero e proprio arsenale: un mitra Ak 47, sette pistole, ricetrasmittenti, una paletta della polizia e due divise di postini. Ex militante dell’Unione dei Comunisti Combattenti e in precedenza, fino all’84, ritenuto un appartenente alle Brigate Rosse, Frau era finito nel mirino della procura di Roma che indagava sull’omicidio del giuslavorista Massimo D’Antona, assassinato nel maggio del 1999 in via Salaria a Roma.
Uno dei due rapinatori arrestati invece era in permesso premio e stava scontando una pena di 20 anni. Si tratta di Claudio Corradetti, 41 anni, detenuto nel carcere di Sulmona. In passato era stato legato ad ambienti dell’estrema destra. Già militante del Movimento Politico Occidentale, Corradetti era soprannominato ‘Drago’ ed era conosciuto alle forze dell’ordine come ultrà romanista. In passato era stato arrestato più volte per rapine. La vicende ha spinto il ministro della Giustizia, Paola Severino, ad avviare “accertamenti preliminari tramite l’ispettorato sulla decisione dei magistrati di sorveglianza del tribunale dell’Aquila di concedere un permesso premio a Claudio Corradetti”. L’altro arrestato si chiama Massimo Nicoletti, romano, di 34 anni. Il Guardasigilli Paola Severino ha attivato l’Ispettorato del ministero di via Arenula affinché svolga “accertamenti preliminari” sulla decisione del giudice di sorveglianza dell’Aquila di concedere il permesso premio per buona condotta a Corradetti.
La questura intensifica i controlli – Nel pomeriggio una seconda sparatoria si è verificata in via Prenestina: due ragazzi sono rimasti feriti alla spalla e alla schiena, ma non sono in pericolo di vita. A seguito dei due gravi fatti di sangue avvenuti nel giro di poche ore, il questore di Roma Fulvio della Rocca ha disposto la massima intensificazione dei servizi di controllo del territorio e ha richiesto e ottenuto dal ministero dell’Interno l’impiego ulteriore di un numero consistente di equipaggi specializzati che lavoreranno nell’arco delle 24 ore nelle zone ritenute a più alto rischio.