Il neo eletto presidente della Lombardia conferma la sua intenzione di lasciare la segreteria della Lega Nord. Poi lancia un affondo sulla situazione nazionale: "Temo che il governo attuale durerà ancora un po', perché Roma è nella palude".
“Settimana prossima c’è un consiglio federale, andrò e chiederò la convocazione di un nuovo congresso per eleggere il segretario federale”. Roberto Maroni, intervenendo a “Che tempo che fa” ha spiegato di avere “una sola parola” sul fatto che lascerà la segreteria della Lega Nord.
Maroni ha parlato anche della intricata situazione politica nazionale: “Temo che il governo attuale durerà ancora un po’, perché Roma è nella palude”. “Il nuovo governo – ha aggiunto il segretario del Carroccio – si formerà più tardi rispetto ai tempi normali, forse ci sarà un governo di minoranza. In ogni caso penso che la legislatura non durerà più di due anni”. Maroni ha poi ribadito che la Lega rimarrà all’opposizione: “Sono solo preoccupato – ha precisato – perché ho bisogno di un interlocutore a Roma che ci ascolti. Se non ci sarà faremo da soli”.
Tra i temi dibattuti dal segretario c’è anche quello della legge elettorale. Quella attuale, secondo Maroni dovrebbe essere cambiata, trasformando il premio di maggioranza del Senato facendolo diventare come quello della Camera: “Non esiste una legge elettorale perfetta. Bisogna trovare l’equilibrio tra rappresentatività e governabilità. Il problema di questa legge è che c’è un premio di maggioranza diverso alla Camera e al Senato, bisognerebbe trasformare quello del Senato, su base regionale, come quello alla Camera, su base nazionale”.
Il neo presidente non ha voluto sbilanciarsi sui nomi dei componenti della sua futura Giunta regionale: “La Giunta sarà formata da metà donne e metà uomini, persone per bene, che non hanno necessariamente la tessera del partito in tasca. Ciò che mi interessa è il merito“. Sul nodo dell’assessorato alla Sanità, rivendicato dal Pdl, Maroni ha spiegato che la sanità “è un’eccellenza, e chiunque sarà l’assessore io mi occuperò direttamente di garantire che rimanga un’eccellenza. Non posso fare la Giunta prima di essere proclamato governatore”.
Riguardo alla discussa conferma di Roberto Formigoni a commissario generale dell’Expo, Maroni preferisce defilarsi: “A me può anche star bene, ma a decidere è il consiglio dei Ministri. L’importante è che l’Expo si faccia e sarà una delle prime cose di cui mi occuperò. L’appuntamento è dietro l’angolo e voglio verificare il crono programma”.