L'uomo, di circa cinquant'anni, si è arrampicato a 40 metri di altezza in un cantiere in via Bistolfi, nella periferia est della città, e ha avvertito il 118. Polizia, carabinieri e vigili del fuoco sono intervenuti. Intorno alle tre di notte l'uomo è sceso spontaneamente
Erano circa le 3 di notte quando si è deciso a scendere ed è tornato a casa autonomamente. La protesta di Francesco Di Palo è finita così. L’uomo, un collaboratore di giustizia, il 2 marzo intorno alle 14.30 era salito in cima a una gru in via Bistolfi, nella periferia est di Milano, minacciando il suicidio. Era stato lui stesso a avvisare il 118 dicendo che si trovava a 40 metri di altezza e di mandare al più presto un’ambulanza.
Il suo era un gesto di protesta contro lo Stato che lo avrebbe “abbandonato” e contro il Servizio centrale di protezione. L’uomo, di circa 50 anni, è infatti un testimone di giustizia e rientra nel programma di protezione svolto dai carabinieri di Monza.
Sul posto erano subito intervenuti agenti della polizia e i vigili del fuoco con quattro mezzi, ma il cinquantenne aveva chiesto di parlare con i carabinieri. Sul posto era arrivata anche la moglie e da quanto si è appreso, l’uomo non sarebbe nuovo a episodi simili.