Il sindaco di Firenze al convegno del Sunia ha proposto di abolire "fin da subito, da queste elezioni" il finanziamento pubblico e di "utilizzare questi soldi per l'emergenza case". Secondo il politico Pd il risultato delle urne è un "segnale d'allarme" e di "stanchezza verso la politica"
Abolire il finanziamento pubblico ai partiti. Da subito. La proposta di Matteo Renzi è quella di “rinunciare al rimborso immediatamente, da queste elezioni” e utilizzare questi soldi per “una risposta concreta all’emergenza abitativa”. Il sindaco di Firenze ha lanciato la sua idea a un convegno del Sunia (Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari) sulle autogestioni, prospettando la creazione di “un fondo per l’edilizia pubblica e le case popolari per le dieci principali città italiane”. ”Se i partiti – ha spiegato Renzi- rinunciassero al finanziamento pubblico, che vale 45 milioni di euro per il Pd e 43 milioni per Grillo, io credo che daremo risposta a migliaia di famiglie che in questo momento sono fuori casa”. Il sindaco di Firenze ha infatti ricordato che “da molto tempo non c’è un piano casa nazionale. Allora voglio fare una proposta: il Comune di Firenze, per dire una cosa molto banale, molto piccola, con un milione e mezzo di euro può recuperare 80 appartamenti che in questo momento sono fermi, li libera, e dà risposta abitativa a 80 famiglie”.
E sul risultato delle elezioni ha commentato: ”Non si è capito fino in fondo che il segnale arrivato dai cittadini, al di là delle percentuali, è un segnale molto forte: non vuol dire che tutti siamo diventati chissà cosa, ma che la gente si è parecchio rotta le scatole”. “Questo segnale di stanchezza verso la classe politica – ha aggiunto – va preso come un campanello d’allarme. Siamo un po’ stanchi della discussione ‘ti dò la presidenza della Camera, tu mi dai la presidenza del Senato, io ti do quest’. Questa sorta di compro-baratto-vendo non serve a niente, anzi”.