Politica

M5S, scontro Scanzi – Ravetto: “Non ti piace la legge elettorale? Cambiala”

Gazzarra con retroscena finale a “L’ultima parola”, su Rai Due, tra Andrea Scanzi e Laura Ravetto, già resasi protagonista nella stessa giornata di uno scontro con Fabrizio D’Esposito a “L’aria che tira”, su La7. Il tema di discussione verte su Beppe Grillo e sul Movimento 5 Stelle. Il deputato del Pdl difende il proprio partito e si inabissa in un monologo sulla legge elettorale . “Dobbiamo smetterla di parlare di alchimie e smetterla di parlare in politichese” – esordisce – “C’è un problema: il Movimento 5 Stelle ha fatto meno del 30% e si è presa molti seggi per una legge elettorale, che sembra figlia di nessuno ma che abbiamo usato tutti come Prodi. Ora Bersani” – continua – “fa il radicale e si è messo a rincorrere i grillini. Io non mi presto a questo giochino”. L’esponente del Pdl, attaccata duramente da alcuni imprenditori, si confronta poi con Andrea Scanzi, che, dopo una battuta su Monti (“E’ come Milingo quando scoprì il sesso: una volta scoperta la politica, si è infoiato”), osserva: “Molti hanno votato il Movimento 5 Stelle perchè hanno creduto, ancora credono, e dopo aver sentito la Ravetto sono ancora più convinti, che è molto meglio un salto nel buio che un suicidio assistito“. Rabbiosa la reazione dell’ex sottosegretario che interrompe il giornalista del Fatto Quotidiano. “Sono stata personalmente offesa”, tuona, ma Scanzi le fa notare che gli è stata tolta la parola. “Sei partita con una pippa di cinque minuti in politichese, dicendo che sei contro il politichese” – replica il giornalista, supportato dagli applausi del pubblico – “ma cosa me ne frega della legge elettorale adesso, Ravetto? Abbiamo gente che non ha neppure la via per camminare e tu dici che la legge elettorale è sbagliata? Cambiala”. A fine trasmissione, come scrive Scanzi nella sua pagina facebook ufficiale, Laura Ravetto, all’uscita degli studi, ha rifiutato un gesto pacificatore del giornalista, polemizzando per vari minuti e aggiungendo: “Sei maleducato, un cafone, non ti saluto, io sono educata e tu no, vergognati”