Lucio Dalla, concerto 4 marzo: il boato dei 50 mila in Piazza Maggiore (foto e video)
Gianni Morandi duetta con il cantautore scomparso sulle note di Vita. Renato Zero canta l'inedito Lu, Zucchero gli dedica l'Ave Maria dal sagrato di san Petronio. Poi tutti i giocatori del Bologna Calcio con Attenti al lupo. E un intenso Samuele Bersani con Canzone
Il messaggio da comunicare ai naviganti, a chi viene da fuori Bologna, o anche solo da via Santo Stefano, è che perLucio Dalla, ‘Piazza Grande’ è piena zeppa dalle cinque del pomeriggio. Nulla di male, perchè il live fortemente voluto e predisposto sulla piazza ad uso e consumo più di una diretta televisiva che di un concerto, sarà in contemporanea suRai1dalle 21.15. E per la memoria di Lucio, la dimensione materiale impressionante dell’evento diventa ancora una volta un tassello di simbolica importanza: se per la lunga fila solo per sfiorare il feretro erano accorsi a decine di migliaia, al funerale sempre qui in Piazza Maggiore tra le navate di San Petronio erano stati altrettanto, stasera si compie il tris.
4 marzo 2013, le immagini del concerto tributo a Lucio Dalla a Bologna
http://www.ilfattoquotidiano.it/emilia-romagna/ - Decine di migliaia di persone in piazza Maggiore a Bologna per l'evento musicale dell'anno. Video di David Marceddu
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Poi certo tante signore sono qui dalle cinque del pomeriggio perchè vogliono sentire Gianni Morandi, un altro gruppo di Roma è composto da sorcini doc tutti per Renato Zero, e c’è pure il capannello delle quarantenni indigene che vuole ascoltare il mito Luca Carboni; ma la vera star in mondovisione è Lucio Dalla, con la sua musica, e quel ricordo che dopo un anno pare ancora così grande che ogni giorno stringe più il cuore.
Lucio Dalla. Fan da tutta Italia per il concerto tributo
http://www.ilfattoquotidiano.it/emilia-romagna/ - Arrivano da ogni parte d'Italia. Già molte ore prima del concerto decine di migliaia di persone affollano piazza Maggiore a Bologna per il concerto in onore del cantautore. Video di David Marceddu
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Il grande baraccone della tv gli ha piazzato una scenografia che nemmeno per i Pink Floyd, o per i Radiohead, che qui in Piazza Maggiore poi non vennero: dappertutto si moltiplicano le immagini di Lucio che canta e suona in contemporanea con gli artisti sul palco, le gigantografie sagomate con o senza sax, le t-shirt con l’immagine/icona del ‘basco di Lucio’.
Con qualche minuto di ritardo Gianni Morandi, commosso, apre la serata e duetta con un Dalla in video sulle note di Vita. “Ciao Lucio, questa è la tua piazza”, urla l’amico Gianni che da Lucio ha ricevuto la rigenerazione che l’ha visto rinascere. Poi Renato Zero con Morandi per L’anno che verrà e ancora il cantautore romano che canta l’inedito Lu.
Cambio di palco ed è Stefano Di Battista con Marco Mengoni a cantare Tu non mi basti mai. Sorpresa curiosa è quella dell’intera rosa del Bologna calcio, con capitan Diamanti indossatore d’eccezione della maglia rossoblu dedicata a Dalla, a intonare e ballare Attenti al lupo.
Zucchero decide invece di regalare un’Ave Maria gospel dal sagrato di San Petronio, mentre Andrea Bocelli, con Morandi si inerpicano in una vigorosa rilettura della delicatissima 4 marzo ’43.
Ancora uno stacco, ancora un video in bianco e nero che inonda la piazza con Lucio Dalla a duettare con Dario Fo. Sublime esempio di cosa fu Lucio nel suo infinito e bizzarro excursus artistico di una vita. Non è da meno l’emozione di Samuele Bersani che canta Canzone, come detto da lui alla fine del brano “scritta con e per Lucio proprio qui davanti alla piazza, in via Pescherie Vecchie”.
Coppia tutta partenopea per due hit assolute: Pino Daniele canta Caruso con assoli di chitarra alla Eric Clapton e Gigi D’Alessio al piano regala una Disperato erotico stomp davvero inaspettata. E ancora ricominciano i duetti (Fiorella Mannoia – Sangiorgi dei Negramaro per un’Anna e Marco d’altri tempi) e il quartetto Ron (in forma davvero strepitosa), Luca Carboni, Angela Baraldi e Bersani in Cosa sarà.
Cara cantata dalla Mannoia solista ha quella solennità degna dei migliori concerti da cantautorato italiano che reinterpreta toni, accordi e strofe come se fosse naturale farlo, invece che essere pratica complessa e delicata. Ancora degnissimi di nota: Il cielo con i Negramaro e Paolo Fresu alla tromba; gli Stadio che riprendono L’ultima luna smontandone comunque il suo fulgore rock e facendola un pezzo da crepuscolo dell’elettronica anni ottanta; un insolito Mario Biondi con una Futura baritonale e la chiusura forse un po’ affrettata di Piazza Grande, con l’idea di non sforare il limiti comunali e le strisce pubblicitarie della tv. Tutti a salutare, e ‘Ciao Lucio’, e ‘ciao Ragno’, e nessuno a chiedersi cosa starà pensando di tutto questo magmatico fluire delle sue canzoni, amputate di netto dei suoi primi otto album. “Chissà, chissà domani”
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La Redazione
La Paz, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Almeno 30 persone sono morte a causa di un incidente che ha coinvolto un autobus passeggeri, precipitato in un burrone profondo 800 metri nella città di Yocalla, nel sud della Bolivia. Lo ha riferito la polizia locale.
Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos) - Secondo quanto riportato dall'emittente statale israeliana Kan, citando diverse fonti, il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, non fa più parte del team incaricato delle trattative per la liberazione degli ostaggi. Fonti a conoscenza dei dettagli affermano che Bar potrebbe unirsi a una delegazione in futuro se si svolgeranno i negoziati sulla fase due.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Prosegue la protesta di Azione alla Camera sul decreto Milleproroghe: il capogruppo Matteo Richetti e la vicecapogruppo Elena Bonetti lasciano i lavori in corso nelle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Bilancio. “Dopo il tempo sprecato dal governo nella discussione al Senato alla ricerca di una composizione delle divisioni interne, il testo del decreto è stato trasferito alla Camera solo questa mattina e approderà in Aula nella giornata domani. Alle Commissioni riunite – dichiarano Richetti e Bonetti – non restano che poche ore di esame notturno, una scelta che rende inutile ogni confronto di merito sulle misure contenute nel provvedimento e offende profondamente la funzione parlamentare e la dignità dei deputati membri. Se il governo intende ridurci a figuranti, abbia almeno la decenza di assumersene la responsabilità davanti al Paese. Noi non li aiuteremo”. Azione aveva già espresso nella mattinata la propria contrarietà al ripetuto ricorso alla fiducia, rendendo noto di non aver presentato, per questa ragione, emendamenti al decreto Milleproroghe.
Beirut, 17 feb. (Adnkronos) - Il governo libanese ha annunciato di aver approvato una risoluzione secondo cui soltanto lo Stato potrà possedere armi. La risoluzione chiede di fatto il disarmo di Hezbollah e include l'impegno a rispettare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Ha ribadito le perplessità sul formato del vertice di Parigi, sull'invio di truppe europee in Ucraina e la necessità di percorrere strade che prevedano il coinvolgimento degli Stati Uniti. Queste le linee, a quanto si apprende, dell'intervento della premier Giorgia Meloni oggi al summit a Parigi convocato da Emmanuel Macron alla presenza del britannico Keir Starmer, del premier olandese, Dick Schoof, del cancelliere tedesco Olaf Scholz, del capo del governo polacco Donald Tusk e del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. All'Eliseo anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte e i vertici Ue, Antonio Costa e Ursula von der Leyen.
Meloni, a quanto si apprende, ha sottolineato di aver voluto essere presente per non rinunciare a portare il punto di vista dell’Italia, ma di avere espresso le sue perplessità riguardo un formato che, a suo giudizio, esclude molti Paesi, a partire da quelle più esposti al rischio di estensione del conflitto, anziché includere, come sarebbe opportuno fare in una fase storica come questa. Anche perché, avrebbe rimarcato la premier, la guerra in Ucraina l’abbiamo pagata tutti.
Per l'Italia le questioni centrali rimangono le garanzie di sicurezza per l’Ucraina, perché senza queste ogni negoziato rischia di fallire. Quindi Meloni avrebbe rimarcato l'utilità di un confronto tra le varie ipotesi in campo, osservando come quella che prevede il dispiegamento di soldati europei in Ucraina appaia come la più complessa e forse la meno efficace. Una strada su cui l'Italia avrebbe mostrato le sue perplessità al tavolo.
Secondo Meloni, a quanto viene riferito, andrebbero esplorate altre strade che prevedano il coinvolgimento anche degli Stati Uniti, perché è nel contesto euro-atlantico che si fonda la sicurezza europea e americana. La premier avrebbe definito una sferzata sul ruolo dell'Europa quella lanciata dall'amministrazione Usa ma ricordando che prima di questa analoghe considerazioni sono state già state fatte da importanti personalità europee. È una sfida, avrebbe quindi sottolineato, per essere più concreti e concentrarsi sulle cose davvero importanti, come la necessità di difendere la nostra sicurezza a 360 gradi, i nostri confini, i nostri cittadini, il nostro sistema produttivo.
Secondo la presidente del Consiglio sono i cittadini europei a chiederlo: non dobbiamo chiederci cosa gli americani possono fare per noi, ma cosa noi dobbiamo fare per noi stessi.
Meloni avrebbe quindi rimarcato come il formato del summit all'Eliseo non vada considerato come un formato anti-Trump. Tutt’altro. Gli Stati Uniti lavorano a giungere ad una pace in Ucraina e noi dobbiamo fare la nostra parte, la sollecitazione della premier italiana. Meloni infine, sempre a quanto si apprende, avrebbe manifestato condivisione per il senso della parole del Vice Presidente degli Stati Uniti Vance, ricordando di aver espresso concetti simili in precedenza. Ancora prima di garantire la sicurezza in Europa, avrebbe sottolineato Meloni, è necessario sapere che cosa stiamo difendendo.
Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - "La Russia minaccia tutta l'Europa". Lo ha detto la premier danese Mette Frederiksen dopo i colloqui di emergenza a Parigi sul cambiamento di politica degli Stati Uniti sulla guerra in Ucraina.
La guerra in Ucraina riguarda i "sogni imperialisti di Mosca, di costruire una Russia più forte e più grande, e non credo che si fermeranno in Ucraina", ha detto ai giornalisti, mettendo in guardia gli Stati Uniti dai tentativi di concordare un cessate il fuoco "rapido" che darebbe alla Russia la possibilità di "mobilitarsi di nuovo, attaccare l'Ucraina o un altro paese in Europa".
Parigi, 17 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Parigi abbiamo ribadito che l'Ucraina merita la pace attraverso la forza. Una pace rispettosa della sua indipendenza, sovranità, integrità territoriale, con forti garanzie di sicurezza. L'Europa si fa carico della sua intera quota di assistenza militare all'Ucraina. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di un rafforzamento della difesa in Europa". Lo ha scritto su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
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Emilia Romagna
Lucio Dalla, concerto 4 marzo: il boato dei 50 mila in Piazza Maggiore (foto e video)
Gianni Morandi duetta con il cantautore scomparso sulle note di Vita. Renato Zero canta l'inedito Lu, Zucchero gli dedica l'Ave Maria dal sagrato di san Petronio. Poi tutti i giocatori del Bologna Calcio con Attenti al lupo. E un intenso Samuele Bersani con Canzone
Il messaggio da comunicare ai naviganti, a chi viene da fuori Bologna, o anche solo da via Santo Stefano, è che per Lucio Dalla, ‘Piazza Grande’ è piena zeppa dalle cinque del pomeriggio. Nulla di male, perchè il live fortemente voluto e predisposto sulla piazza ad uso e consumo più di una diretta televisiva che di un concerto, sarà in contemporanea su Rai1 dalle 21.15. E per la memoria di Lucio, la dimensione materiale impressionante dell’evento diventa ancora una volta un tassello di simbolica importanza: se per la lunga fila solo per sfiorare il feretro erano accorsi a decine di migliaia, al funerale sempre qui in Piazza Maggiore tra le navate di San Petronio erano stati altrettanto, stasera si compie il tris.
Poi certo tante signore sono qui dalle cinque del pomeriggio perchè vogliono sentire Gianni Morandi, un altro gruppo di Roma è composto da sorcini doc tutti per Renato Zero, e c’è pure il capannello delle quarantenni indigene che vuole ascoltare il mito Luca Carboni; ma la vera star in mondovisione è Lucio Dalla, con la sua musica, e quel ricordo che dopo un anno pare ancora così grande che ogni giorno stringe più il cuore.
Il grande baraccone della tv gli ha piazzato una scenografia che nemmeno per i Pink Floyd, o per i Radiohead, che qui in Piazza Maggiore poi non vennero: dappertutto si moltiplicano le immagini di Lucio che canta e suona in contemporanea con gli artisti sul palco, le gigantografie sagomate con o senza sax, le t-shirt con l’immagine/icona del ‘basco di Lucio’.
Con qualche minuto di ritardo Gianni Morandi, commosso, apre la serata e duetta con un Dalla in video sulle note di Vita. “Ciao Lucio, questa è la tua piazza”, urla l’amico Gianni che da Lucio ha ricevuto la rigenerazione che l’ha visto rinascere. Poi Renato Zero con Morandi per L’anno che verrà e ancora il cantautore romano che canta l’inedito Lu.
Cambio di palco ed è Stefano Di Battista con Marco Mengoni a cantare Tu non mi basti mai. Sorpresa curiosa è quella dell’intera rosa del Bologna calcio, con capitan Diamanti indossatore d’eccezione della maglia rossoblu dedicata a Dalla, a intonare e ballare Attenti al lupo.
Zucchero decide invece di regalare un’Ave Maria gospel dal sagrato di San Petronio, mentre Andrea Bocelli, con Morandi si inerpicano in una vigorosa rilettura della delicatissima 4 marzo ’43.
Ancora uno stacco, ancora un video in bianco e nero che inonda la piazza con Lucio Dalla a duettare con Dario Fo. Sublime esempio di cosa fu Lucio nel suo infinito e bizzarro excursus artistico di una vita. Non è da meno l’emozione di Samuele Bersani che canta Canzone, come detto da lui alla fine del brano “scritta con e per Lucio proprio qui davanti alla piazza, in via Pescherie Vecchie”.
Coppia tutta partenopea per due hit assolute: Pino Daniele canta Caruso con assoli di chitarra alla Eric Clapton e Gigi D’Alessio al piano regala una Disperato erotico stomp davvero inaspettata. E ancora ricominciano i duetti (Fiorella Mannoia – Sangiorgi dei Negramaro per un’Anna e Marco d’altri tempi) e il quartetto Ron (in forma davvero strepitosa), Luca Carboni, Angela Baraldi e Bersani in Cosa sarà.
Cara cantata dalla Mannoia solista ha quella solennità degna dei migliori concerti da cantautorato italiano che reinterpreta toni, accordi e strofe come se fosse naturale farlo, invece che essere pratica complessa e delicata. Ancora degnissimi di nota: Il cielo con i Negramaro e Paolo Fresu alla tromba; gli Stadio che riprendono L’ultima luna smontandone comunque il suo fulgore rock e facendola un pezzo da crepuscolo dell’elettronica anni ottanta; un insolito Mario Biondi con una Futura baritonale e la chiusura forse un po’ affrettata di Piazza Grande, con l’idea di non sforare il limiti comunali e le strisce pubblicitarie della tv. Tutti a salutare, e ‘Ciao Lucio’, e ‘ciao Ragno’, e nessuno a chiedersi cosa starà pensando di tutto questo magmatico fluire delle sue canzoni, amputate di netto dei suoi primi otto album. “Chissà, chissà domani”
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Mondo
Ucraina, summit a Parigi: Meloni frena sull’invio di truppe. E Scholz: “Sbagliato parlare di militari Ue sul terreno”. Starmer: “Per la pace vitali le garanzie Usa”
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Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos) - Secondo quanto riportato dall'emittente statale israeliana Kan, citando diverse fonti, il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, non fa più parte del team incaricato delle trattative per la liberazione degli ostaggi. Fonti a conoscenza dei dettagli affermano che Bar potrebbe unirsi a una delegazione in futuro se si svolgeranno i negoziati sulla fase due.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Prosegue la protesta di Azione alla Camera sul decreto Milleproroghe: il capogruppo Matteo Richetti e la vicecapogruppo Elena Bonetti lasciano i lavori in corso nelle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Bilancio. “Dopo il tempo sprecato dal governo nella discussione al Senato alla ricerca di una composizione delle divisioni interne, il testo del decreto è stato trasferito alla Camera solo questa mattina e approderà in Aula nella giornata domani. Alle Commissioni riunite – dichiarano Richetti e Bonetti – non restano che poche ore di esame notturno, una scelta che rende inutile ogni confronto di merito sulle misure contenute nel provvedimento e offende profondamente la funzione parlamentare e la dignità dei deputati membri. Se il governo intende ridurci a figuranti, abbia almeno la decenza di assumersene la responsabilità davanti al Paese. Noi non li aiuteremo”. Azione aveva già espresso nella mattinata la propria contrarietà al ripetuto ricorso alla fiducia, rendendo noto di non aver presentato, per questa ragione, emendamenti al decreto Milleproroghe.
Beirut, 17 feb. (Adnkronos) - Il governo libanese ha annunciato di aver approvato una risoluzione secondo cui soltanto lo Stato potrà possedere armi. La risoluzione chiede di fatto il disarmo di Hezbollah e include l'impegno a rispettare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Ha ribadito le perplessità sul formato del vertice di Parigi, sull'invio di truppe europee in Ucraina e la necessità di percorrere strade che prevedano il coinvolgimento degli Stati Uniti. Queste le linee, a quanto si apprende, dell'intervento della premier Giorgia Meloni oggi al summit a Parigi convocato da Emmanuel Macron alla presenza del britannico Keir Starmer, del premier olandese, Dick Schoof, del cancelliere tedesco Olaf Scholz, del capo del governo polacco Donald Tusk e del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. All'Eliseo anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte e i vertici Ue, Antonio Costa e Ursula von der Leyen.
Meloni, a quanto si apprende, ha sottolineato di aver voluto essere presente per non rinunciare a portare il punto di vista dell’Italia, ma di avere espresso le sue perplessità riguardo un formato che, a suo giudizio, esclude molti Paesi, a partire da quelle più esposti al rischio di estensione del conflitto, anziché includere, come sarebbe opportuno fare in una fase storica come questa. Anche perché, avrebbe rimarcato la premier, la guerra in Ucraina l’abbiamo pagata tutti.
Per l'Italia le questioni centrali rimangono le garanzie di sicurezza per l’Ucraina, perché senza queste ogni negoziato rischia di fallire. Quindi Meloni avrebbe rimarcato l'utilità di un confronto tra le varie ipotesi in campo, osservando come quella che prevede il dispiegamento di soldati europei in Ucraina appaia come la più complessa e forse la meno efficace. Una strada su cui l'Italia avrebbe mostrato le sue perplessità al tavolo.
Secondo Meloni, a quanto viene riferito, andrebbero esplorate altre strade che prevedano il coinvolgimento anche degli Stati Uniti, perché è nel contesto euro-atlantico che si fonda la sicurezza europea e americana. La premier avrebbe definito una sferzata sul ruolo dell'Europa quella lanciata dall'amministrazione Usa ma ricordando che prima di questa analoghe considerazioni sono state già state fatte da importanti personalità europee. È una sfida, avrebbe quindi sottolineato, per essere più concreti e concentrarsi sulle cose davvero importanti, come la necessità di difendere la nostra sicurezza a 360 gradi, i nostri confini, i nostri cittadini, il nostro sistema produttivo.
Secondo la presidente del Consiglio sono i cittadini europei a chiederlo: non dobbiamo chiederci cosa gli americani possono fare per noi, ma cosa noi dobbiamo fare per noi stessi.
Meloni avrebbe quindi rimarcato come il formato del summit all'Eliseo non vada considerato come un formato anti-Trump. Tutt’altro. Gli Stati Uniti lavorano a giungere ad una pace in Ucraina e noi dobbiamo fare la nostra parte, la sollecitazione della premier italiana. Meloni infine, sempre a quanto si apprende, avrebbe manifestato condivisione per il senso della parole del Vice Presidente degli Stati Uniti Vance, ricordando di aver espresso concetti simili in precedenza. Ancora prima di garantire la sicurezza in Europa, avrebbe sottolineato Meloni, è necessario sapere che cosa stiamo difendendo.
Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - "La Russia minaccia tutta l'Europa". Lo ha detto la premier danese Mette Frederiksen dopo i colloqui di emergenza a Parigi sul cambiamento di politica degli Stati Uniti sulla guerra in Ucraina.
La guerra in Ucraina riguarda i "sogni imperialisti di Mosca, di costruire una Russia più forte e più grande, e non credo che si fermeranno in Ucraina", ha detto ai giornalisti, mettendo in guardia gli Stati Uniti dai tentativi di concordare un cessate il fuoco "rapido" che darebbe alla Russia la possibilità di "mobilitarsi di nuovo, attaccare l'Ucraina o un altro paese in Europa".
Parigi, 17 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Parigi abbiamo ribadito che l'Ucraina merita la pace attraverso la forza. Una pace rispettosa della sua indipendenza, sovranità, integrità territoriale, con forti garanzie di sicurezza. L'Europa si fa carico della sua intera quota di assistenza militare all'Ucraina. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di un rafforzamento della difesa in Europa". Lo ha scritto su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.