Il mio precedente post in cui affermavo che nel mese di gennaio abbiamo regalato almeno 35 milioni di euro alle mafie ha sollevato un’accesa discussione tra i lettori. Critica più grossa sarebbe l’errata convinzione secondo la quale se regaliamo così tanti soldi alle mafie la colpa è soprattutto dei consumatori di stupefacenti. Molti hanno risposto che la colpa invece sta nella legge. Questa reazione porta al successivo ragionamento: è giusto trasgredire una legge che crediamo sbagliata? E se sì, sempre o solo in certi casi?

Premessa che ho voluto appositamente evitare nel precedente post: sono anch’io concorde che la legge attuale sia sbagliata e che molto probabilmente l’unico modo per togliere alle mafie il controllo del mercato delle sostanze stupefacenti sia la loro legalizzazione (legalizzazione, non liberalizzazione). Per quanto mi riguarda ho una regola suprema da cui cerco di far discendere tutte le altre: la mia libertà inizia e finisce dove inizia la libertà di qualcun altro. Questo vuol dire che ognuno è libero di fare ciò che vuole finché non fa del male agli altri. Quindi finché uno vuole assumere sostanze stupefacenti, se le si legalizzano evitando che possa fare del male agli altri, che si faccia pure. Ma, c’è un ma grande come una casa: ad oggi la vendita le sostanze stupefacenti è vietata dalla legge. Ed ecco che torniamo alla precedente domanda: è giusto trasgredire la legge?

Penso al fatto che se i Testimoni di Geova non si fossero rifiutati di fare il servizio militare, trasgredendo quindi la legge e subendo processi che portarono alla condanna della carcerazione, probabilmente non sarebbe esistita l’obiezione di coscienza e la possibilità di optare per il servizio civile. Ma è anche vero che in questo caso stiamo parlando di una trasgressione dettata da un principio morale e un sentimento religioso. Possiamo dire lo stesso per l’uso di sostanze stupefacenti? È vero che c’è stato di recente un dibattito sull’uso di marijuana per motivi legati alla religione rastafariana, ma senza prenderci in giro la maggior parte delle persone non fuma marijuana per questo, e soprattutto ci sono anche tutte le altre sostanze stupefacenti.

A questo punto il ragionamento torna uno. Quando esiste una legge che reputiamo sbagliata, è giusto trasgredirla? La mia riposta è no. Ed ecco spiegato perché, ad oggi, addosso la responsabilità di quegli oltre 35 milioni di euro anche ai consumatori delle sostanze illecite trafficate dalle mafie. Credo ci sia un solo caso in cui sia giusto trasgredire la legge e questo è quando la legge stessa viola una delle libertà sancite dalla nostra Costituzione. Se il legislatore sbaglia in questo allora è più che giusta una disobbedienza civile ai fini di tutelare le libertà costituzionali. In tutti gli altri casi sono convinto che bisogna utilizzare i metodi che la democrazia mette a disposizione. Che si chieda ai neo-parlamentari di rivedere la legge, e se anche questa strada sarà vana, che si tenti un referendum abrogativo di quella esistente. Ma in ogni caso continuiamo a rispettare la legge, oppure, come già ho affermato in precedenza, chi decide di trasgredirla si assuma la responsabilità di stare di fatto finanziando le mafie e non dia la colpa esclusivamente alla legge.

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