Una mia paziente molto acuta e intelligente mi scrive casualmente il giorno dopo le elezioni: “Ci tengo a dirle una cosa importante: io non so quale sarà il mio destino, però sento che la mia depressione è stata una benedizione perché ho potuto cambiare rotta..”
Mi sembra una metafora molto adeguata alla situazione politica attuale. Vorrei partire dal funzionamento del nostro cervello che non è tanto tenero con se stesso. Per il benessere generale del proprio sviluppo sacrifica parte dei propri neuroni con un meccanismo che si chiama apoptosi, una sorta di ‘suicidio’ cellulare ‘altruistico’ che permette ad altri neuroni, maggiormente utili e vitali, di svilupparsi con più vigore. Forse se Renzi avesse usato il termine apoptosi invece che rottamazione magari avrebbe vinto le primarie!
Probabilmente nella storia non esiste un grande vecchio o un grande burattinaio, ma vige la teoria generale dei sistemi che dice che una popolazione di una miriade di neuroni nel cervello segue leggi analoghe ad una miriade di persone nella società o una miriade di nazioni nel pianeta. I sistemi molto complessi hanno la capacità di generare delle funzioni speciali dette ‘qualità emergenti’, ad es. la coscienza per il cervello e una specifica cultura di una società, sono qualità emergenti, che evolvono guidate da logiche complesse ma che seguono dei principi di coerenza.
I singoli membri di un sistema contribuiscono singolarmente a creare una determinata proprietà emergente, ma poi ne perdono il controllo e possono non essere più in grado di governarla. C’è inoltre da considerare che lo sviluppo di un sistema complesso, cervello o società che sia, non è lineare ma è soggetto a oscillazioni e crisi. La parola crisi deriva dal greco krino, che significa separare e, in senso figurato, discernere, valutare. L’etimologia del termine ne rivela quindi un risvolto positivo: valutazione e discernimento, presupposti di miglioramento. In cinese l’equivalente della parola crisi è formata da due ideogrammi 危 机 che significano rispettivamente pericolo (危) e opportunità (机).
Il nostro paese sta attraversando un periodo di crisi ma questo potrebbe rappresentare un’opportunità se i giovani sentiranno sempre più la motivazione a coinvolgersi nel sistema politico e saranno in grado di continuare a pensare con la propria testa, ma anche di confrontarsi con gli altri e di combattere le idee che sentono diverse dalle loro, magari aspramente ma non violentemente. Analogamente a quanto dice la mia paziente, questa crisi è il segno che si era giunti ad un limite insopportabile, dove le eccessive diseguaglianze, le eccessive sperequazioni, la mancanza di valori civili, la corruzione diffusa, lo stigma verso le minoranze, erano diventate qualcosa a cui si era fatta l’abitudine. Il sistema non è riuscito a gestire dall’interno la propria trasformazione, a trovare dall’interno la capacità di “cambiare rotta”.
Paul Watzlawick, un grande psicologo e filosofo, ha mostrato come a volte sia difficile trovare la soluzione ragionando dall’interno. Se verrà colto nel modo giusto il Movimento 5 stelle potrebbe diventare l’elemento “esterno” in grado di permettere al sistema politico e sociale un cambiamento di rotta, aprendo la strada a nuove opportunità. Una classe di giovani sempre più ampia è stata bistrattata, con il debito pubblico alle stelle, con la disoccupazione, con la precarietà, con una scuola non all’altezza. Potranno essere gli stessi giovani a lavorare per il loro futuro direttamente dalle stanze dei bottoni, mostrando di essere sempre più preparati e non soltanto arrabbiati e di poter essere migliori di come siamo stati noi!