E non è populismo, basta guardare chi erano, cosa hanno detto e fatto. Nani, ballerine, showgirl, tesorieri ladroni, attrici hard, corruttori e corrotti, pregiudicati, poeti da quattro soldi, gente che ha fatto politica per allargare il proprio giro d’affari e per ogni sorta di tornaconto personale. Quelli che hanno messo all’asta il proprio voto, i consiglieri regionali di ogni parte che hanno fatto qualunque porcheria – ben oltre la soglia del ridicolo – con i soldi dei rimborsi elettorali.
Mai i cittadini italiani erano stati tanto presi in giro e tanto umiliati come negli ultimi anni. Ci hanno rifilato, qualcuno perfino con protervia, giustificazioni assurde per spese ancora più assurde: pranzi di nozze dei figli, cartucce per la caccia, champagne, resort di lusso, aperitivi, spaghetti da 180 euro al piatto. Che si guardi a queste persone – che non erano le mele marce in un cestino sano, per dirla con Bettino Craxi – come a una classe politica di importanti statisti è ridicolo. Può darsi che i parlamentari del Movimento 5 stelle si rivelino irresponsabili, ma sarà bene ricordare che i responsabili del recente passato sono persone come Scilipoti.
Sarà bene ricordare anche che, con grande rispetto delle istituzioni, il Senato ha votato Ruby nipote di Mubarak, che le leggi di iniziativa parlamentare sono state pochissime, che i deputati avevano una settimana “cortissima” di tre giorni di lavoro. Insomma, non tutti padri costituenti. In assenza di coordinate politiche, resta la fisiognomica. Senza scomodare Lombroso, basta guardare le immagini del senatore De Gregorio – eletto con l’Idv e passato al Pdl per la modica cifra di tre milioni di euro, parole sue – anche con l’audio silenziato. E poi metterle accanto a quelle dei neoeletti del Movimento 5 stelle.
@Silvia Truzzi1
Il Fatto Quotidiano, 3 Marzo 2013