Lunedì 4 marzo la prima dell'opera di Nevio Casadio sull'incredibile vicenda del piccolo borgo agricolo romagnolo dove tra il '43 e il '45, quarantuno perseguitati dalle leggi razziali trovarono accoglienza nelle case di tutti gli abitanti, perfino tra quelle delle autorità istituzionali e della Curia
Tra l’autunno del 1943 e la primavera del ‘45 Cotignola, piccolo centro della bassa Romagna, offrì rifugio sicuro a 41 ebrei in fuga dalla persecuzioni razziali e dalla retate nazifasciste. A dare protezione ai perseguitati fu tutto il paese, a partire dal commissario prefettizio Zanzi fino agli impiegati dell’anagrafe. E con loro la Curia, il locale comitato di liberazione nazionale, e i cittadini del piccolo borgo agricolo perso nella campagna tra Ravenna e Faenza. Tutti offrirono abitazioni, sostegno, copertura politica e amministrativa mentre il paese veniva martellato dai bombardamenti alleati e il fronte stava lì a pochi chilometri, lungo il fiume Senio. Un’esperienza che a Cotignola non esitano a definire con orgoglio “pressoché unica nel panorama nazionale”.
Per questo Cotignola ogni anno celebra e festeggia quella generosa ed eroica rete di accoglienza che coinvolse un intero paese e durò mesi e mesi. A trasmettere la memoria storica di quei giorni ora c’è anche un documentario, Cotignola, il paese dei Giusti, realizzato da Nevio Casadio, giornalista più volte vincitore del Premio Ilaria Alpi. Il documentario sarà presentato in anteprima nazionale lunedì 4 marzo e ripercorrerà gli eventi di quei giorni e la storia dei 4 Giusti tra le nazione di Cotignola, come vengono chiamati coloro che durante la Shoah salvarono uno o più ebrei. I loro nomi sono Luigi e Anna Varoli e Vittorio e Serafina Zanzi, tutti riconosciuti “Giusti” dallo Yad Vashem, l’Istituto per la Memoria della Shoah di Gerusalemme.
“La vicenda – ha spiegato il sindaco di Cotignola Antonio Pezzi – descrive un tratto comunitario dei cittadini dei nostri territori: un legame che arriva fino ai nostri giorni. Si tratta di una storia che parla di valori importanti che oggi si possono salvaguardare tramandando quei fatti ed è compito delle istituzioni trasmettere questa linfa alle generazioni presenti”. “Una vicenda che volevo raccontare da tantissimo tempo – ha detto il regista Nevio Casadio – A Cotignola è successo qualcosa di unico, in quel paese si sono create le condizioni perché la domanda di aiuto venisse recepita da un’intera popolazione”
Il documentario sarà presentato a Cotignola nell’Aula Magna Istituto Comprensivo “Don Stefano Casadio”, lunedì 4 marzo alle 18, per poi andare in onda su Rai 1 il 6 marzo alle 10, in occasione della “Giornata dei Giusti” istituita dal Parlamento europeo nel 2012. Alla presentazione interverranno, oltre al regista e alle autorità locali, anche Alessandro Luparini dell’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea di Ravenna e Alberto Sermoneta, Rabbino capo della comunità ebraica di Bologna.
Ad affiancare il documentario ci sarà anche la presentazione della mostra “I Giusti Tra le Nazioni. I non ebrei che salvarono gli ebrei in Emilia Romagna 1943-1945”. La mostra si focalizzerà sui 54 “Giusti” che in Regione salvarono la vita ad ebrei in pericolo di vita, spesso nascondendoli e proteggendoli per settimane o a volte mesi. “Le loro storie – spiegano i curatori della mostra – dimostrano che, nonostante la tragedia che colpì il popolo ebraico, uomini e donne non sono rimasti passivi, ma rischiando la vita hanno messo in pratica la massima talmudica secondo la quale “chiunque salvi una vita salva l’umanità intera”.