“Dopo 18 anni di governo, lasciamo un bilancio con i conti in ordine“. Così il governatore lombardo uscente Roberto Formigoni ha parlato nella conferenza stampa di fine mandato a Palazzo Lombardia. “Ho governato insieme ai miei assessori, prendendoci noi tutte le responsabilità, nel bene o nel male”, dice ancora Formigoni negando qualsiasi influenza di Comunione e liberazione sulla sanità. Nonostante gli scandali e le inchieste che hanno coinvolto anche uomini di Cl e lo stesso governatore, accusato dalla procura di Milano di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. E proprio l’assessorato alla Sanità, che con 17 miliardi di euro vanta il budget più cospicuo di tutta la giunta, da giorni è al centro di una lotta interna al Pdl. Il Celeste avrebbe voluto che fosse assegnato a uno dei suoi, ma ora tra i più papabili ci sono esponenti della componente laica del Pdl, come Mario Mantovani che controlla alcune case di cura lombarde. Nei giorni scorsi Formigoni aveva parlato di conflitto di interessi, ma ora fa marcia indietro: “Mantovani laico? E’ battezzato e va a Messa appena può. Se come assessore sceglieremo lui, avrà il mio sostegno” di Luigi Franco
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