Il primo cittadino dopo la tragedia negli uffici della Regione Umbria: "Siamo di fronte a una personalità con problemi psichici che non aveva l'equilibrio per razionalizzare le difficoltà di un'impresa". E conclude: "Chi pensa che in questo spazio si possa arricchire politicamente, economicamente, mediaticamente è corresponsabile di questi drammi"
Caccia alle streghe e speculazione. A parlare è il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali che oggi ha commentato, ad Agorà, la tragedia di Perugia, dove un uomo è entrato negli uffici della Regione e ha sparato a due impiegate (uccidendole) prima di togliersi la vita. “Siamo di fronte ad una personalità con problemi psichici, che non aveva l’equilibrio per razionalizzare le difficoltà di un’impresa – spiega il sindaco – Non siamo di fronte ad una cattiva amministrazione oppure ad un ritardo, non c’è stata nessuna revoca di finanziamento. Quell’ufficio verifica i requisiti per avere l’accreditamento e quella società era in fase di accreditamento, non era stato bloccato nulla. E’ giusto che la stampa riporti correttamente quello che è successo, altrimenti continua questo terreno di semina di odio e di vendette”
Per Boccali “il clima da caccia alle streghe e di speculazione intorno a questi temi porta a drammi simili. Mi auguro si smetta di discutere di agende che servono soltanto a riempire le pagine dei giornali, e si concentri l’attenzione verso il lavoro e il dramma sociale. Chi pensa – ha concluso il sindaco di Perugia – che in questo spazio si possa arricchire politicamente, economicamente, mediaticamente, è corresponsabile anche di questi drammi così come lo può essere tutta la politica”.
Sarà intanto affidato in giornata l’incarico per le autopsie delle due impiegate uccise. L’esame riguarderà anche la salma dell’uomo. Il giorno dopo l’omicidio-suicidio oggi fuori del palazzo regionale si è svolto un presidio organizzato dalla rappresentanza sindacale unitaria e dalle organizzazioni sindacali dei dipendenti della giunta regionale umbra. In tutto circa 200 i lavoratori che vi hanno preso parte, molti con una fascia nera di lutto al braccio, per dimostrare “affetto, stima e riconoscenza per le colleghe morte” e per “esprimere vicinanza ai familiari delle vittime”. In piazza del Bacio i dipendenti, molti dei quali con le lacrime agli occhi, hanno ricordato le vittime con un minuto di silenzio.