L’Espresso scrive del progetto di un resort della cognata e di un fedelissimo dello Tsunami Tour. La replica: "E' stato solo un sogno irrealizzato. Io andai a vedere 30 ettari di terreno e nelle mie intenzioni 15 dovevano essere edificati. Ma non ho comprato neanche un metro"
Da una parte Beppe Grillo che fa a fette i giornalisti italiani. Dall’altra – proprio ieri – l’inchiesta de l’Espresso, che apre il capitolo società anonime in Costa Rica. Nella bufera finisce non il leader di M5S, ma la sua cognata, Nadereh Tadjik e l’autista ufficiale dello Tsunami Tour, uno degli angeli custodi della campagna elettorale, colui che alla guida del camper ha portato Grillo su e giù per l’Italia: si chiama Walter Vezzoli, ha 43 anni, ed è anche una delle anime di M5S. Nadereh e Vezzoli hanno convissuto per diversi anni insieme, in Costa Rica, dove è cresciuto anche il loro figlio. Quello che l’Espresso sottolinea è come i due avessero diverse società a Santa Cruz, in particolare nella baia di Papagayo, e avessero intenzione qui di mettere in piedi un villaggio composto da 30 ville, che potesse sopravvivere in maniera autosufficiente, attraverso l’energia alternativa, l’idrogeno, i pannelli solari e bunker antiatomici. Un villaggio che è rimasto nei sogni dell’autista di Grillo, ma che al momento non vedrebbe neppure tra gli investitori il leader del Movimento: l’unico legame sarebbe in una sigla, quella dell’Armonia Parvin. Parvin è il nome della moglie di Grillo. E la domanda che si pone il settimanale è il perché tante società create per quello che doveva essere un villaggio mai nato.
NOI LO ABBIAMO chiesto a lui, a Vezzoli. “Intanto una premessa: l’articolo che viene citato parla di un resort che non esiste e non doveva neppure esistere. Il mio sogno era quello di creare 30 abitazioni autosufficienti dal punto di vista energetico, con depuratori che riciclassero l’acqua piovana, pannelli solari. Le pale eoliche. Un sogno. Solo che non ho mai trovato gli investitori e quindi il villaggio è rimasto sulle scartoffie di società aperte e chiuse”. Vezzoli viene accostato anche a Casaleggio, un po’ per i capelli lunghi e un po’ perché la teoria dell’autosufficienza energetica è nei sogni del guru a Cinque stelle. “Oggi sono amico di Casaleggio, ma nel 2007, quando pensavo a costruire il villaggio, Casaleggio non lo conoscevo. I giornali oggi mi indicano come l’uomo delle società anonime all’estero, ma io all’estero vivevo. In Costa Rica è cresciuto mio figlio, io ero il proprietario di una discoteca: dove avrei dovuto registrare le società? A parte che non ho un centesimo, ma non c’era niente da scudare. Perché lì lavoravo e avevo progetti. Beppe Grillo? Non è mai stato in Costa Rica. Investimenti di Grillo? Ma di cosa stiamo parlando? Vedrò cosa fare, se ci sono gli estremi di una querela. Ma il resort di cui parla l’Espresso non esiste, non è mai esistito. Io andai a vedere 30 ettari di terreno e nelle mie intenzioni 15 dovevano essere edificati. Ma non ho comprato neanche un metro”.
CAPITOLO A PARTE l’Armonia Parvin. “Altro sogno, direi”, dice Vezzoli. “Quella che viene additata come una fantomatica società e forse riconducibile a Grillo era un negozio di prodotti biologici di 20 metri quadrati. Anche quello alla fine chiuso perché non produceva guadagni. Parvin è il nome della moglie di Grillo, ma la titolare del negozio era appunto la sorella di Parvin. Poteva semplicemente piacerle il nome”, dice. Nella ricostruzione compare anche un presunto trafficante di droga, che però – e lo sottolinea anche l’Espresso – risulta incensurato. E che, come accertato dal Fatto Quotidiano, trafficante non è: Enrico Cungi, questo il nome, venne arrestato perché in possesso di 2 grammi di cocaina. Arrestato, scarcerato, condannato in primo grado per aver ceduto 2 grammi a una persona a lui vicina, e – visto che attualmente non risultano condanne – presumibilmente assolto nei gradi successivi. “Sì, conosco Cungi, origini toscane, mio vicino di casa in Costa Rica. Un imprenditore al quale interessava il mio progetto. Che è rimasto tale, non c’è mai stata altra relazione”. La notizia però negli ambienti ha fatto rumore. Mentre Grillo scherza – “inviterò tutti gli amici giornalisti nel mio splendido resort che non esiste” – c’è una neosenatrice di M5S, Alessandra Bencini, che a Radio2 ha detto: “Certo che se le cose che scrive l’Espresso fossero vere avrebbe fatto male Grillo a fondare il Movimento, noi siamo contro i paradisi fiscali, si darebbe la zappa sui piedi”.
(ha collaborato Sara Frangini)
Da Il Fatto Quotidiano dell’8 marzo 2013