Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini aveva chiesto la visita fiscale per l'ex premier ricoverato per accertamenti all'ospedale San Raffaele per una infiammazione agli occhi. Il magistrato si era opposto al rinvio: "E' una strategia per evitare la conclusione del processo"
Accolto il legittimo impedimento per motivi di salute di Silvio Berlusconi. Il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini aveva chiesto una visita fiscale per verificare se le condizioni del Cavaliere fossero corrispondenti ad un reale impedimento dopo la presentazione di tre certificati medici e di un quarto attestante il ricovero in day hospital al San Raffaele per uveite, una infiammazione agli occhi. Per i giudici l’impedimento per l’imputato è “assoluto” e quindi hanno rinviato l’udienza all’11 marzo.
I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano, davanti ai quali si sta celebrando il processo Ruby a carico dell’ex premier (dopo il deposito nella loro cancelleria del certificato medico in cui si attesta che il Cavaliere è ricoverato al San Raffaele per una uveite) hanno atteso i risultati delle visite e della conclusione della terapia per il leader del Pdl e hanno deciso di concere il rinvio.
”Ci stupisce che non sia stato dato un rinvio di una settimana. Ci vuole un po’ di rispetto per chi sta male” ha detto l’avvocato Niccolò Ghedini. Il legale ha sottolineato che “non c’è nessun motivo di manovre dilatorie perché il reato si prescrive nel 2020”. In realtà, a dire dell’avvocato, il suo cliente oggi avrebbe voluto essere in Aula per sentire la requisitoria e “ha chiesto lui stesso di presentare il legittimo impedimento” in quanto non poteva essere presente per motivi di salute. Anche per domani al processo in appello sul caso Mediaset, la difesa del leader del Pdl ha presentato un’istanza di legittimo impedimento ‘fotocopia’ di quella di oggi. “Dobbiamo però ancora parlare con il nostro assistito – ha aggiunto Ghedini – per sapere se vuole che si proceda oppure se vuole essere presente”. Per domani infatti è prevista la arringa dei legali dell’ex premier.
Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, che si è opposta all’istanza e che oggi avrebbe dovuto terminare la requisitoria con la richiesta di pena, aveva affermato in aula: “Prendo atto che anche in questo caso non si capisce bene se sia stato ricoverato o meno. Comunque nel certificato si legge che gli viene somministrato un collirio già prescritto il 5 marzo 2013. Dunque nulla di nuovo”. LEGGI IL CERTIFICATO
”Non è escluso che il presidente Silvio Berlusconi si trattenga questa notte e domani mattina in ospedale. Ora verrà ricoverato in regime di day hospital” ha dichiarato il suo medico personale Alberto Zangrillo, all’ospedale San Raffaele. Piero Longo, uno dei difensori del Cavaliere, è intervenuto spiegando che in questo momento Berlusconi gli stanno somministrando un collirio midriatico che serve per dilatare le pupille. Infatti nel certificato medico è scritto: “Si somministra collirio midriatico per valutare il fondo oculare e si trattiene il paziente in attesa dell’effetto del collirio per completare la visita”.
Il processo Ruby era stato sospeso proprio in attesa che arrivasse il documento, annunciato dai legali, che attestasse il ricovero in ospedale dell’ex premier al San Raffaele per i problemi alla vista che lo affliggono da alcuni giorni. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini aveva già “preso atto” della decisione del collegio, presieduta da Giulia Turri, ma ha domandato che venisse chiesta alla presidenza del tribunale una “turnazione della cancelleria” in modo che si possa andare oltre le 17 di questo pomeriggio (ndr data in cui i cancellieri smettono di lavorare) in modo che “si definisca l’udienza odierna”.
“Silvio Berlusconi si è sentito male stanotte per l’aggravarsi dei suoi disturbi alla vista ed è attualmente sottoposto a una terapia all’ospedale San Raffaele” aveva spiegato l’avvocato Niccolo’ Ghedini al collegio del processo Ruby, spiegando che è in attesa di un certificato dal San Raffaele. “Ho parlato con gli addetti alla tutela di Berlusconi -aveva aggiunto Ghedini – mi hanno confermato che è in corso una terapia e che hanno chiesto al medico che lo sta curando di redigere un certificato. Questo certificato dovrebbe attestare il mantenimento in day hospital perché le cure non potevano più essere fatte a domicilio dal momento che è stato male durante la notte. Vi chiedo il tempo materiale – ha concluso, rivolto ai giudici – per redigere il certificato”.
All’apertura dell’udienza il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassioni, si era opposta al legittimo impedimento. “E’ una strategia dell’imputato” aveva detto il magistrato che vuole concludere la requisitoria iniziata lunedì scorso contro Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile. Nei giorni scorsi il leader del Pdl aveva annullato diversi appuntamenti per quella che era stata definita una congiuntivite e oggi avrebbe dovuto incontrare anche il presidente del Consiglio uscente Mario Monti.
Poi in aula è arrivata la notizia che Silvio Berlusconi fosse ricoverato all’ospedale San Raffaele per uveite. La notizia è emersa nel corso dell’udienza del processo Ruby. In pochi giorni alla cancelleria del Tribunale sono stati depositati tre certificati medici. In aula Boccassini – prima della notizia del ricovero – aveva spiegato che sono stati presentati tre certificazioni mediche, “una escalation”: il primo in cui si prescriveva il riposo, il secondo in cui si racc0manda di evitare fonti di luce, il terzo in cui si parlava di un possibile aggravamento della patologia. Certificati tutti a firma del primario di oculistica del San Raffaele di Milano. Secondo il magistrato i certificati servono all’imputato soltanto per “evitare la conclusione rapida del processo. Io, invece, chiedo che venga respinto il legittimo impedimento e si possa procedere”. Boccassini, nel suo intervento, aveva svolto una “breve cronistoria dei fax arrivati al collegio nei giorni 5, 6 e 7 marzo”, dalla quale risulterebbe che “quanto viene rappresentato non può ritenersi un impedimento assoluto”.
Gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo avevano ribadito l‘istanza di rinvio e in particolare Longo ha ricordato che il Cavaliere oggi avrebbe comunque incontrare l’attuale presidente del Consiglio per un incontro istituzionale. I giudici si sono ritirati in camera di consiglio per decidere. Alla scorsa udienza il pm Antonio Sangermano aveva ricostruito la vicenda e sostenuto l’esistenza di “elementi di prova univoci” nei confronti del leader del Pdl: “Cena, bunga bunga e poi sesso con Berlusconi”; queste le fasi delle “cene eleganti” ad Arcore.
Boccassini, in attesa del fax poi arrivato, aveva chiesto al collegio di prevedere per l’udienza di oggi una “turnazione dei cancellieri per andare avanti anche oltre le ore 17”. “Prendo atto della decisione del collegio di attendere il fax sul ricovero – aveva chiarito Boccassini – ma chiedo che venga inoltrata alla presidenza del tribunale una richiesta affinché venga garantita una turnazione dei cancellieri per andare avanti con l’udienza anche dopo le 17”.