Se ne è andato da via Marconi lasciando alle spalle una redazione spaccata, una scia di polemiche su alcune scelte editoriali e di organizzazione del lavoro, e un Tgr Campania che pareva ‘la voce della Curia’, con una spasmodica attenzione verso ogni esternazione del Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, 1332 servizi in 1820 giorni di arcivescovado (dato aggiornato all’estate 2011), circa il doppio di quelli che la redazione laziale ha dedicato al Papa nello stesso periodo. Circostanza che forse è da annoverare tra i meriti per il suo nuovo incarico di direttore di Rai Vaticano, ricevuto poco prima delle improvvise dimissioni di Benedetto XVI.
Massimo Milone, per dieci anni redattore capo della sede partenopea del Tg3, già presidente dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana, ha traslocato a Roma. Ma resta a Napoli una delicata inchiesta giudiziaria. L’ha aperta il pm Giuseppina Loreto, della sezione reati contro la pubblica amministrazione coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco. L’indagine è partita da un’interrogazione parlamentare e da un esposto dell’ex deputato Idv Francesco Barbato ed è tutta incentrata sulle anomalie della gestione Milone. Il pm ha già sentito tre giornalisti Rai della redazione napoletana – l’ultimo è stato ascoltato per sei ore un paio di settimane fa – e il direttore della testata online Iustitia Nello Cozzolino, che l’anno scorso ha pubblicato un articolo che collegava Milone con Carmine Gambardella, dal 2009 preside della Facoltà di Architettura Sun.
Gambardella, fino ad allora intervistato pochissime volte dal Tgr Campania, diventa all’improvviso una specie di superstar dell’informazione pubblica napoletana: 9 interviste nel 2010, 11 interviste dal febbraio all’ottobre 2011, sugli argomenti più vari: l’università del Mediterraneo, la mappatura di Pompei, la prevenzione dei terremoti, il recupero dei beni confiscati, le iniziative per il giubileo, le basiliche paleocristiane di Cimitile, i progetti per l’ospedale pediatrico Santobono. Proprio nel febbraio 2011 Gambardella presiede la commissione esaminatrice per il dottorato di ricerca “in rappresentazione, tutela e sicurezza dell’ambiente e delle strutture e governo del territorio” che conclude i lavori proclamando primo classificato il laureato in giurisprudenza Andrea Milone, il primogenito di Massimo.
Coincidenza, si dirà. Ad avanzare sospetti, però, non sono soltanto i politici come Barbato che nella sua denuncia rispolvera un vecchio articolo sulla nomina di Milone “frutto di un accordo politico tra Antonio Martusciello (Forza Italia) e Maurizio Gasparri (Alleanza Nazionale)”. Ci sono anche diversi redattori del tg napoletano, autori di un corposo libro bianco sulle censure, omissioni e tecniche di ‘distrazione di massa’ applicate durante la direzione Milone. Giornalisti che nel documento denunciano la “gestione privatistica del servizio pubblico, in cui rapporti personali, amicizie e convenienze stravolgono la normale scala di valori dell’interesse giornalistico”. Il dossier cita i 527 servizi dedicati al Suor Orsola Benincasa, l’Università privata di Napoli di cui Milone è docente di ‘etica e deontologia della professione’ nell’ambito del Master di giornalismo. Un dato che Barbato riprende nell’interrogazione trasmessa alla commissione di Vigilanza Rai, ricordando che le assunzioni a tempo determinato poi trasformate a tempo indeterminato in viale Marconi provengono quasi esclusivamente dal Suor Orsola. L’interrogazione fu girata alla direzione Relazioni istituzionali e internazionali di viale Mazzini, guidata da Marco Simeon. Sconcertante la risposta, che arrivò a negare fatti conclamati, come l’ingiustificata sovraesposizione mediatica del Cardinale Sepe, ritenuta identica a quella dell’Arcivescovo di Milano, che invece è apparso sullo schermo il 75% delle volte in meno, e la stessa docenza di Milone, smentita apoditticamente quando il nome di Milone compare pure sul sito dell’Ateneo.
Simeon è pupillo del Cardinale Tarcisio Bertone, nonché colui che ha ricoperto ad interim la direzione di Rai Vaticano fino all’arrivo di Milone. Il cui addio a Napoli è stato salutato da due componenti su tre del Cdr uscente con un comunicato di “grande soddisfazione” e di “sinceri auguri di buon lavoro”, in cui si scrive che la nomina “corona la sua storia personale, l’alta professionalità dimostrata e il grande lavoro di rilancio della redazione napoletana”. Comunicato che però è stato smentito da 25 redattori napoletani, che ne hanno preso le distanze definendolo “la personale espressione del pensiero dei componenti dimissionari Rino Genovese ed Ettore De Lorenzo”.
In viale Marconi non si respira un bel clima. Lo si evince dal verbale dell’assemblea di redazione del 5 febbraio: un giornalista apostrofa i colleghi con “siete tutti delle merde”, viene data lettura di un sms di un altro redattore che definisce una collega “la cessa di Posillipo”. Le scorie che Milone ha lasciato in eredità al suo successore, Antonello Perillo. “In questi anni – racconta una voce da dentro – la situazione è degenerata nel silenzio dell’Usigrai, del Cdr e dell’azienda Rai, che di fronte alle nostre denunce ha reagito minacciando inchieste interne sulle fughe di notizie e non sui fatti e sulle collusioni che le notizie evidenziavano”. Fatti e collusioni su cui ora indaga la Procura.
Media & Regime
Rai, promosso al Vaticano, ma a Napoli c’è una inchiesta sul suo Tg regionale
Massimo Milone, per dieci anni caporedattore del Tg campano, trasloca a Roma. Ma lascia una redazione spaccata e una inchiesta nata da una interrogazione dell'Idv Barbato sulle anomalie della sua gestione. Dal numero spropositato di servizi sul cardinale Sepe alle interviste all'architetto Gambardella preside della facoltà di architettura di Napoli 2 e capo della commissione che ha assegnato un dottorato al figlio di Milone
Se ne è andato da via Marconi lasciando alle spalle una redazione spaccata, una scia di polemiche su alcune scelte editoriali e di organizzazione del lavoro, e un Tgr Campania che pareva ‘la voce della Curia’, con una spasmodica attenzione verso ogni esternazione del Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, 1332 servizi in 1820 giorni di arcivescovado (dato aggiornato all’estate 2011), circa il doppio di quelli che la redazione laziale ha dedicato al Papa nello stesso periodo. Circostanza che forse è da annoverare tra i meriti per il suo nuovo incarico di direttore di Rai Vaticano, ricevuto poco prima delle improvvise dimissioni di Benedetto XVI.
Massimo Milone, per dieci anni redattore capo della sede partenopea del Tg3, già presidente dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana, ha traslocato a Roma. Ma resta a Napoli una delicata inchiesta giudiziaria. L’ha aperta il pm Giuseppina Loreto, della sezione reati contro la pubblica amministrazione coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco. L’indagine è partita da un’interrogazione parlamentare e da un esposto dell’ex deputato Idv Francesco Barbato ed è tutta incentrata sulle anomalie della gestione Milone. Il pm ha già sentito tre giornalisti Rai della redazione napoletana – l’ultimo è stato ascoltato per sei ore un paio di settimane fa – e il direttore della testata online Iustitia Nello Cozzolino, che l’anno scorso ha pubblicato un articolo che collegava Milone con Carmine Gambardella, dal 2009 preside della Facoltà di Architettura Sun.
Gambardella, fino ad allora intervistato pochissime volte dal Tgr Campania, diventa all’improvviso una specie di superstar dell’informazione pubblica napoletana: 9 interviste nel 2010, 11 interviste dal febbraio all’ottobre 2011, sugli argomenti più vari: l’università del Mediterraneo, la mappatura di Pompei, la prevenzione dei terremoti, il recupero dei beni confiscati, le iniziative per il giubileo, le basiliche paleocristiane di Cimitile, i progetti per l’ospedale pediatrico Santobono. Proprio nel febbraio 2011 Gambardella presiede la commissione esaminatrice per il dottorato di ricerca “in rappresentazione, tutela e sicurezza dell’ambiente e delle strutture e governo del territorio” che conclude i lavori proclamando primo classificato il laureato in giurisprudenza Andrea Milone, il primogenito di Massimo.
Coincidenza, si dirà. Ad avanzare sospetti, però, non sono soltanto i politici come Barbato che nella sua denuncia rispolvera un vecchio articolo sulla nomina di Milone “frutto di un accordo politico tra Antonio Martusciello (Forza Italia) e Maurizio Gasparri (Alleanza Nazionale)”. Ci sono anche diversi redattori del tg napoletano, autori di un corposo libro bianco sulle censure, omissioni e tecniche di ‘distrazione di massa’ applicate durante la direzione Milone. Giornalisti che nel documento denunciano la “gestione privatistica del servizio pubblico, in cui rapporti personali, amicizie e convenienze stravolgono la normale scala di valori dell’interesse giornalistico”. Il dossier cita i 527 servizi dedicati al Suor Orsola Benincasa, l’Università privata di Napoli di cui Milone è docente di ‘etica e deontologia della professione’ nell’ambito del Master di giornalismo. Un dato che Barbato riprende nell’interrogazione trasmessa alla commissione di Vigilanza Rai, ricordando che le assunzioni a tempo determinato poi trasformate a tempo indeterminato in viale Marconi provengono quasi esclusivamente dal Suor Orsola. L’interrogazione fu girata alla direzione Relazioni istituzionali e internazionali di viale Mazzini, guidata da Marco Simeon. Sconcertante la risposta, che arrivò a negare fatti conclamati, come l’ingiustificata sovraesposizione mediatica del Cardinale Sepe, ritenuta identica a quella dell’Arcivescovo di Milano, che invece è apparso sullo schermo il 75% delle volte in meno, e la stessa docenza di Milone, smentita apoditticamente quando il nome di Milone compare pure sul sito dell’Ateneo.
Simeon è pupillo del Cardinale Tarcisio Bertone, nonché colui che ha ricoperto ad interim la direzione di Rai Vaticano fino all’arrivo di Milone. Il cui addio a Napoli è stato salutato da due componenti su tre del Cdr uscente con un comunicato di “grande soddisfazione” e di “sinceri auguri di buon lavoro”, in cui si scrive che la nomina “corona la sua storia personale, l’alta professionalità dimostrata e il grande lavoro di rilancio della redazione napoletana”. Comunicato che però è stato smentito da 25 redattori napoletani, che ne hanno preso le distanze definendolo “la personale espressione del pensiero dei componenti dimissionari Rino Genovese ed Ettore De Lorenzo”.
In viale Marconi non si respira un bel clima. Lo si evince dal verbale dell’assemblea di redazione del 5 febbraio: un giornalista apostrofa i colleghi con “siete tutti delle merde”, viene data lettura di un sms di un altro redattore che definisce una collega “la cessa di Posillipo”. Le scorie che Milone ha lasciato in eredità al suo successore, Antonello Perillo. “In questi anni – racconta una voce da dentro – la situazione è degenerata nel silenzio dell’Usigrai, del Cdr e dell’azienda Rai, che di fronte alle nostre denunce ha reagito minacciando inchieste interne sulle fughe di notizie e non sui fatti e sulle collusioni che le notizie evidenziavano”. Fatti e collusioni su cui ora indaga la Procura.
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Roma, 24 dic. (Adnkronos) - SuperEnalotto, centrato oggi 24 dicembre un '5+1' a Veglie in provincia di Lecce che vince 627.284,27 euro. Alla prossima estrazione il jackpot a disposizione del '6' sarà di 49.9 milioni di euro.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è una colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi è 6-18-27-30-52-56. Numero Jolly: 83. Superstar: 80.
Palermo, 24 dic. (Adnkronos) - Il gip di Palermo Maria Cristina Sala ha convalidato il provvedimento di fermo e ha disposto gli arresti in carcere per Francesco Lupo, 30 anni, l'uomo accusato di avere sparato a un operaio della Reset davanti al cimitero dei Rotoli a Palermo. La vittima è ancora ricoverata in ospedale con la prognosi riservata.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "La visita di oggi al carcere di Regina Coeli ha confermato l’insostenibile stato di degrado in cui versa il nostro sistema penitenziario. L’istituto, che comprende sezioni fatiscenti e sovraffollate, è solo l’emblema di un problema che il Governo Meloni continua colpevolmente a ignorare”. Lo dichiarano gli esponenti di Italia Viva Maria Elena Boschi, Roberto Giachetti e Luciano Nobili che oggi si sono recati in visita nell’istituto penitenziario romano.
"Chi varca le porte di un carcere, che sia un detenuto o un operatore penitenziario, entra in un luogo dove la dignità umana è costantemente calpestata. Celle sovraffollate, spazi inadeguati e condizioni di lavoro inaccettabili sono il frutto dell’immobilismo di un Governo che rifiuta di affrontare con serietà e responsabilità le gravi emergenze del sistema carcerario", proseguono.
"Il 26 dicembre Papa Francesco aprirà simbolicamente la “Porta della Speranza” a Rebibbia. Un gesto potente - sottolineano - che richiama l’attenzione sull’urgenza di restituire umanità e dignità a chi vive in carcere. Ci auguriamo che questo Governo si lasci finalmente “illuminare” da quel faro acceso dal Pontefice, rompendo il silenzio e l’indifferenza che lo hanno caratterizzato fino ad ora”.
(Adnkronos) - "Se il grado di civiltà di un Paese si misura osservando lo stato delle sue carceri, l’Italia, sotto il Governo Meloni, sta fallendo questa prova fondamentale. Serve un cambio di rotta immediato, con interventi concreti per garantire condizioni dignitose non solo a chi è privato della libertà, ma anche a chi, ogni giorno, lavora tra mille difficoltà. Noi continueremo a batterci affinché il nostro sistema carcerario diventi finalmente all’altezza di una Repubblica che si definisce democratica e civile. Il tempo delle scuse è finito: è ora di agire”, concludono gli esponenti di Iv.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Vasyl Nechet, capo, nominato dai russi, del consiglio di occupazione della città di Berdiansk, nell'oblast di Zaporizhia, è rimasto ferito dopo l'esplosione della sua auto. Lo ha riferito Suspilne, citando Mykola Matvienko, capo ad interim dell'amministrazione militare della città di Berdiansk. La causa dell'esplosione non è nota. L'auto di Nechet è esplosa in un cortile fuori da una casa. A seguito dell'esplosione, Nechet è stato ricoverato in ospedale, secondo il canale Telegram del movimento di resistenza femminile Zla Mavka. Le sue attuali condizioni non sono note.
La Russia ha occupato Berdiansk dall'inizio del 2022. La città si trova sul Mar d'Azov e funge da snodo di trasporto chiave per le autorità occupanti.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Il gruppo Nord ha colpito le formazioni di 14 brigate ucraine nella regione di confine di Kursk. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo, precisando che, "durante le operazioni offensive, le unità del gruppo di truppe Nord hanno sconfitto formazioni di una brigata meccanizzata pesante, cinque meccanizzate, tre brigate d'assalto aereo, una brigata marina e quattro brigate di difesa territoriale delle forze armate ucraine".
Inoltre - afferma ancora la nota ministeriale - i combattenti russi hanno respinto quattro contrattacchi da parte di gruppi d’assalto delle forze armate ucraine. L'aviazione e l'artiglieria hanno colpito il personale e l'equipaggiamento nemico nelle aree di nove insediamenti nella regione di Kursk e tre nella regione di Sumy. L'esercito russo continua a sconfiggere le formazioni delle forze armate ucraine che hanno invaso il territorio della regione di Kursk, ha sottolineato il Ministero della Difesa.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "I centri storici delle nostre città sono un patrimonio inestimabile, fatto di botteghe artigiane e non solo, che portano avanti tradizioni millenarie. Mestieri ed arti che si tramandano di padre in figlio e che rappresentano un fiore all'occhiello del nostro Paese. Forza Italia è sempre stata al fianco dei negozianti in questa battaglia grazie anche all'impegno e al sostegno di Maria Spena. Finalmente si dà loro pieno riconoscimento anche attraverso sostegni specifici, per far sì che tradizioni, mestieri ed arti non vadano dispersi, ma siamo promossi e rilanciati". Lo dice Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Mosca non sta chiudendo il suo confine con l'Estonia, né ha sottoposto i cittadini russi in possesso di passaporti Ue a un controllo più rigoroso all'ingresso. Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, aggiungendo che "i valichi di frontiera russi vicino al confine estone funzionano normalmente".
"L'Estonia sta diffondendo informazioni completamente inventate ai suoi cittadini, che stanno attualmente pianificando di visitare la Russia, tramite social e mass media, sostenendo che la Russia sta chiudendo i suoi confini. Anche le affermazioni secondo cui le guardie di frontiera russe stanno sottoponendo i russi con passaporti Ue a un controllo più rigoroso sono false", ha affermato la Zakharova in una dichiarazione pubblicata sul sito web del Ministero degli Esteri russo in risposta a un'inchiesta dei media.