Bianca o nera, ma chimica. La fumata che da martedì prossimo annuncerà al mondo l’elezione o la non elezione del nuovo Papa sarà a base di fumogeni bianchi o neri a seconda del messaggio da comunicare. Come nel conclave di otto anni fa, infatti, non sarà il fumo provocato dalla combustione delle 115 schede dei cardinali elettori, difficilmente percepibile dall’occhio umano, a comunicare il risultato delle votazioni dei cardinali. Nella Cappella Sistina sono state collocate due stufe collegate a un’unica tubazione che sfocia nel comignolo montato stamane sul tetto dell’edificio voluto da Papa Sisto IV della Rovere: la prima, usata dal conclave del 1939, servirà per bruciare le schede degli elettori, mentre la seconda produrrà il fumo chimico necessario per lo “spettacolo” che i media di tutto il mondo trasmetteranno in diretta. La prima fumata, quasi sicuramente nera, è prevista intorno alle 19 di martedì 12, subito dopo la prima e unica votazione del primo giorno del conclave.

Dall’indomani la fumata arriverà al termine della seconda votazione del mattino o del pomeriggio, intorno alle 12 o alle 19, ma solo nel caso in cui al primo scrutinio nessun cardinale abbia ottenuto i 77 voti necessari per l’elezione. In quest’ultima circostanza la fumata arriverà in anticipo, subito dopo la prima votazione del mattino o del pomeriggio, e sarà sicuramente bianca. Ad attivare le due stufe, insieme ai tre porporati scrutatori sorteggiati tra gli elettori, sarà il vescovo pianista Lorenzo Baldisseri, segretario del Collegio Cardinalizio, che ha inciso due cd. Il suo repertorio? Si spazia da Giacomo Puccini a Wolfang Amadeus Mozart, da Heitor Villa-Lobos a Franz List, da Claude Debussy a Robert Schumann, da Pietro Mascagni a Frédéric Chopin.

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