Immediata la reazione dell’avvocato Niccolò Ghedini, uno dei difensori dell’ex premier, che ha chiesto di sentire in aula i consulenti nominati dai giudici. Ma la corte d’appello di Milano ha respinto la richiesta della difesa del Cavaliere. Il processo va quindi avanti, con il difensore di Berlusconi che ha rinunciato all'arringa
Non sussiste un “impedimento assoluto” alla partecipazione di Silvio Berlusconi al processo Mediaset. Ovvero, in altri termini, la congiuntivite dell’ex premier non è una giustificazione abbastanza forte da non presentarsi all’udienza. Lo hanno stabilito i due medici fiscali al termine della visita disposta dalla corte d’appello di Milano per controllare le condizioni di salute del Cavaliere, ricoverato ieri al San Raffaele per una infiammazione agli occhi. La perizia degli esperti sottolinea inoltre che l’ex premier potrà “tutt’al più risentire a livello psicofisico” della malattia.
Non si è fatta attendere la reazione dell’avvocato Niccolò Ghedini, uno dei difensori di Berlusconi, che ha chiesto di sentire in aula i consulenti nominati dai giudici. Ma la corte d’appello di Milano ha respinto la richiesta della difesa. Il processo va quindi avanti, con l’inizio e l’immediato stop dell’arringa dei legali del Cavaliere. Il difensore di Berlusconi ha infatti deciso di rinunciare alla sua arringa, in cui avrebbe dovuto difendere il suo assistito nel merito, sostenendo che “si vuole arrivare a sentenza in tempi brevissimi e non aveva senso che noi parlassimo nel merito”. E ha così commentato: “La volontà di andare avanti anche con l’imputato malato la trovo straordinaria”.
La difesa dell’ex premier ha poi previsto che i giudici della seconda sezione penale della corte d’appello condanneranno Berlusconi imputato nel processo sui diritti televisivi, ma ha auspicato che l’assoluzione del Cavaliere possa arrivare in Cassazione. “Mi attendo una sentenza di condanna, l’ho detto anche ai giudici”, ha detto Ghedini. Alla decisione della corte d’appello di effettuare la visita fiscale, che ha seguito l’istanza di rinvio del processo per legittimo impedimento dovuto a motivi di salute del leader del Pdl, Ghedini l’aveva definito un “provvedimento al di fuori di ogni logica”, spiegando di non avere “alcuna preoccupazione”. “Che vadano a fare gli accertamenti”, aveva detto, “noi abbiamo una certificazione medica che attesta l’assoluta necessità del ricovero”.
E, mentre il medico fiscale ha stabilito che non c’è legittimo impedimento, anche il primario di oculistica e oftalmologia del San Raffaele di Milano, Francesco Bandello, ha lasciato un commento sullo stato di salute dell’ex premier. “Chiedo al presidente Berlusconi di restare in ospedale almeno fino a domani”, ha detto il medico. “Berlusconi in qualche modo se lo aspettava – ha detto poi Alberto Zangrillo, il medico personale di Berlusconi – C’è rassegnazione e amarezza, però lui come sempre si è dimostrato molto gentile mettendo a proprio agio i suoi interlocutori. La figlia Marina è venuto a trovarlo ed era amareggiata, ma lui, come sempre in questi casi, ha cercato di tirarla su. C’è un clima di grande cordialità, compostezza, simpatia. Le infermiere del reparto fanno a gara a preparagli i pasti”.
Nel disporre la visita fiscale, i giudici hanno accolto la richiesta del pg di Milano, Laura Bertolè Viale, per stabilire se l’impossibilità dell’ex presidente del consiglio a presentarsi fosse “assoluta e totale”. Sono stati così incaricati un medico legale, Carlo Goj, e uno specialista del Policlinico, il professor Pasquale Troiano, docente anche all’università degli studi di Milano. A differenza di quanto accaduto ieri al processo Ruby, i giudici d’appello in camera di consiglio hanno quindi deciso di concedere la visita fiscale.
Il pg non solo ha domandato la visita fiscale ma ha anche fatto rilevare, tra l’altro, che l’imputato poteva presentarsi in Aula ed esporsi alle luci del Tribunale che “non sono poi così forti”. Per l’ex premier il procuratore aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado a quattro anni di carcere per frode fiscale. Berlusconi, dicono i medici del San Raffaele, è affetto da uveite bilaterale, un disturbo oftalmologico. Il leader del Pdl ha comunque passato una “notte tranquilla” all’ospedale, nonostante l’infiammazione. Ieri in serata è arrivato da Parigi, dove si trovava per un congresso, anche il direttore della clinica oculistica dell’ospedale di via Olgettina, Francesco Bandello, che lo ha visitato già due volte, ieri sera e stamattina.
Il sì alla visita fiscale per Berlusconi, che era stata chiesta anche dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, ha scatenato una pioggia di critiche tra i fedelissimi del Cavaliere, da Angelino Alfano a Sandro Bondi. “Oggi con la richiesta della visita fiscale hanno sfondato il muro del ridicolo, qualcosa di comico che si dica al leader di una forza politica, che ha preso milioni di voti, che occorra controllare che fisicamente si trovi al San Raffaele”, ha detto il segretario del Pdl, “e se, a fronte di varie certificazioni mediche, si trovi davvero in condizioni di difficoltà di salute agli occhi”.
Dure, dall’altra parte, anche le parole dell’Associazione nazionale magistrati riguardo le posizioni espresse da Berlusconi sulla giustizia. ”Qualsiasi generalizzazione, qualsiasi attacco alla magistratura, idea di manifestazioni dirette contro di essa costituiscono una sfida a principi che sono fondamento della nostra Costituzione e delle democrazie mature”, ha avvertito il presidente Rodolfo Sabelli a margine di un incontro a Catania, sottolineando che “il principio di autonomia e di indipendenza della magistratura non è soltanto uno dei principi fondamentali ai quali si ispira l’azione dell’Anm, ma è uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione e di qualsiasi sistema democratico maturo”.