“Votare o non votare: questo è il problema. Se sia più nobile affidare nell’urna la croce della disperata Speranza; o demordere l’agognato ideale mandando tutti là dove si entra per amore spinto ed esce quel che esce per audace spinta”. La svolta shakesperiana di Malandrino e Veronica è arrivata nel bel mezzo di un gelido inverno e poco prima di andare alle urne si concretizzata in Shakespeare in Red, ovvero come William avrebbe scritto Cappuccetto Rosso.

“Buona parte delle opere del grande William è ispirata a trame provenienti da classici. Coma ed esempio Amleto di Saxo Grammaticus (1200 c.a.). C’è poi la tradizione orale che ha tramandato nel tempo storie affascinanti come Romeo e Giulietta mirabilmente riscritta dal maestro”, spiegano il duo comico bolognese, “Guarda caso tra queste mine vaganti, molto prima del XVI secolo (quello del Nostro), c’era anche un Cappuccetto Rosso probabilmente destinato a tenere svegli i bambini vista l’atmosfera cruenta, drammatica e morbosa. E’ dunque plausibile che il dramma tramandato nel tempo, tragico, macbethiano, abbia affascinato il grande poeta così da scriverne una sua versione. Si possono nutrire dubbi ma sarebbero gli stessi che discutono l’autenticità delle opere di Shakespeare, addirittura la sua esistenza. Ai posteri l’ardua sentenza”.

Ecco allora che dal 9 marzo ogni sabato e domenica (esclusi Pasqua, il 4, il 5, il 18, il 26 maggio) al teatro San Salvatore di via Volto Santo (spettacoli sabato 17.30 – 21; domenica 15.30 – 17.30), Roberto Malandrino e Paolo Maria Veronica offriranno la loro versione della celebre fiaba con Roberto nei panni della madre, della nonna e del lupo e uno sfavillante Paolo in un cappuccetto rosso in scarpe da tennis.

Per info: www.malandrinoeveronica.it

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Francamente me ne infischio, Antonio Latella e il “razzismo” di Rossella O’Hara

next
Articolo Successivo

Negrita unplugged al Manzoni di Bologna: “In tempi di crisi non temiamo i flop”

next