Prima evoca la protesta di piazza, poi “per senso delle istituzioni” decide di soprassedere. Dal ricovero all’ospedale San Raffaele di Milano l’imputato Silvio Berlusconi compie l’ennesima giravolta. Ieri, al termine di una giornata in cui i medici del tribunale avevano dichiarato “non sostanziale” il problema alla vista da lui invece opposto come legittimo impedimento per non presenziare all’udienza del processo Mediaset prevista per sabato 9 marzo, il segretario del Pdl Angelino Alfano aveva promesso una manifestazione di piazza: “Il 23 marzo andremo in piazza e faremo con tutte le nostre forze ogni rimostranza per evitare che questa nostra magistratura politicizzata vada contro la sovranità popolare. Silvio Berlusconi – ricorda – è il leader politico più votato negli ultimi 20 anni. La nostra è una democrazia matura e non può pensare che sia un pezzo di magistratura politicizzata che, per vie giudiziarie, intende eliminare il leader più votato dal popolo italiano in questi anni”.
Oggi però, i toni cambiano: “Sono grato ad Alfano per la sua proposta – scrive Berlusconi – Ho visto però che i soliti giornali attribuiscono a me questa iniziativa che invece è nata spontaneamente nel dialogo tra la base e i vertici del nostro movimento. In effetti questa mattina, mi sono state rappresentate le modalità con le quali si sarebbe svolta questa manifestazione a mio sostegno attraverso la partecipazione di tutti i parlamentari appena eletti alla pubblica udienza che domani mi vede interessato al Tribunale di Milano, al fine di chiedere, a nome di quel terzo degli italiani che la nostra coalizione rappresenta, il trasferimento di tutti i procedimenti che mi riguardano in altra sede diversa da Milano, giudicata in base ai comportamenti di questi ultimi diciannove anni pregiudizialmente nemica di Silvio Berlusconi, come persona e come leader politico”.
“Apprese queste modalità – afferma quindi Berlusconi – ho ritenuto, pur ringraziando di cuore tutti i parlamentari per la loro dimostrazione di fiducia e di affetto, di chiedere di soprassedere a tale iniziativa per il rispetto che ho sempre portato alle istituzioni repubblicane”.
Un rispetto che pure non trasparei in modo così evidente dall’intervista rilasciata da Berlusconi a Il Giornale: “Vogliono farmi fare la fine di Craxi“, diceva il Cavaliere riferendosi alla procura di Milano. E’ furibondo il paziente Berlusconi, che aveva presentato certificato medico per non presentarsi in udienza al processo Mediaset e aveva visto arrivare la visita fiscale, con i due consulenti della procura che l’hanno prima visitato e poi smentito: l’uveite, l’infiammazione agli occhi che l’ha colpito diversi giorni fa, non è tale da impedire all’ex premier di essere in aula. “Si sente umiliato, l’hanno trattato come quei dipendenti furbastri che accentuano un malore per non andare in ufficio” protesta Il Giornale.
Sarà: ma il Berlusconi “vestito di blu, pantaloni morbidi, polo e golf, e naturalmente occhiali da sole a proteggere gli occhi” cammina, per i corridoi del San Raffaele. E parla, a lungo. Si sfoga volentieri. Viene da chiedersi perché non possa farlo anche in un tribunale. Naturalmente, con gli occhiali da sole. La certezza è la sua rabbia, che trabocca a favore di taccuino: “Vogliono farmi fare la fine di Craxi, vogliono farmi scappare”. Proprio come l’ex leader del Psi, che fuggì ad Hammamet, in Tunisia. Dove morì, da latitante. Berlusconi si sente braccato: “Mi perseguitano, ho speso un patrimonio per i miei avvocati: e pensare che fino al ’94, alla discesa in campo, non avevo avuto alcun guaio”. Geme, il Cavaliere. “C’è il rischio incombente di un finale traumatico, persino la decadenza da parlamentare”, ricorda il cronista.
Per questo, Berlusconi pensava di portare la protesta in piazza. Non più e non solo la manifestazione indetta per il 23. Una sfilata – probabilmente silenziosa – degli eletti Pdl di fronte al palazzo di Giustizia di Milano. E poi una occupazione simbolica del Csm presieduto proprio da Giorgio Napolitano, del quale molti, nel partito di Silvio Berlusconi, invocano l’intervento. Poi la retromarcia.
Ma Berlusconi continua e allarga il campo degli accusati: “Grillo è una persona cattiva, non sa cosa sia l’amicizia, e ve lo dico io che lo conosco bene perché frequentavo come lui il mondo dello spettacolo. Adesso voglio mettermi a studiare Hitler perché i discorsi di Grillo sono come quelli del Führer. Dicono le stesse cose”. Al piano terra il suo medico personale, Alberto Zangrillo, e il primario di Oculistica, Francesco Bandello, spiegano ai giornalisti: “L’uveite bilaterale di Berlusconi non è guarita, la terapia ha dato qualche risultato ma non quelli sperati”.
Alle agenzie, Zangrillo precisa: “Berlusconi rimarrà in ospedale almeno fino a domani. Da questa mattina il paziente è sotto stretto controllo cardiologico, per un’alterazione dell’equilibrio emodinamico, che si caratterizza per la presenza di picchi ipertensivi”. Resterà nel settore D del San Raffaele, dove è stato trasferito dopo la prima notte nel reparto di oculistica, trascorsa “in una stanza spartana con due letti”, come riferiva ancora il Giornale. Il nuovo alloggio, riferisce l’Ansa, è un appartamento di 200 metri quadri, dotato di sala riunioni, cucina e bagno con idromassaggio e vasca ovale. A disposizione, anche una stanza per un’infermiera privata.