Oggi in Europa tre persone su quattro vivono in città. Queste le prime righe che appaiono sul sito della Commissione Europea cercando European Green Capital. Tre persone su quattro non è poco e infatti il testo prosegue spiegando che una società come la nostra deve concentrare la sua sfida nella ricerca di uno sviluppo delle città sempre più vicino al benessere dell’uomo. In pochissime parole risponde a questo semplice concetto il premio che la Commissione Europea ha istituito nel 2010 e che vede ogni anno una città europea aggiudicarsi il titolo di Capitale Green in base a requisiti specifici: la città deve avere raggiunto un numero consistente di obiettivi rispetto agli standard ambientali, deve aver approvato una serie di progetti strettamente basati su uno sviluppo sostenibile e deve essere un modello imitabile per altre città europee. Quest’ultimo punto è quello che mi colpisce di più, forse per il suo ingenuo ottimismo: sottintende il fatto che gli amministratori delle città viaggino, si informino, ricerchino e che poi, soprattutto, riescano a portare a casa e a mettere in atto i progetti copiati dalle città più virtuose. Perché no del resto. Non so, dei dubbi mi rimangono: mi guardo intorno, muovendomi per Milano, e non mi sento di dire che le cose funzionano davvero così, come suggerisce il regolamento del premio, ma spero di sbagliarmi. Dando una rapida occhiata alle città che hanno vinto fin’ora, comunque, quello che è certo è che nessuna città italiana è ancora mai salita sul podio di Capitale Green. Il premio della prima edizione (2010) è andato a Stoccolma, per i risultati ottenuti nella riduzione dell’inquinamento, per il sofisticato sistema di depurazione delle acque e perché il 95% della popolazione vive a meno di 300 metri da un’area verde. Nel 2011 la Capitale Green Europea è stata Amburgo che vanta un eccellente sistema dei trasporti pubblici e un’altrettanto eccellente qualità dell’aria (ottenuta grazie a progetti lungimiranti partiti nel 1990 e che hanno l’obiettivo finale di ridurre dell’80% le emissioni di CO2 entro il 2050). Vitoria-Gasteiz, capoluogo della provincia di Alava nei Paesi Baschi, ha vinto il premio l’anno scorso: la sua prerogativa è quella di essere riuscita a mantenere e a sviluppare nel corso dei secoli l’alta percentuale di aree destinate a verde rispetto a quelle edificate.
Finalmente arriviamo a Nantes, la città francese che si è aggiudicata il premio European Green Capital nel 2013. Nantes, definita città verde e blu per la sua posizione in una vallata alluvionale della Loira alla confluenza di numerosi corsi d’acqua, è stata premiata per il progetto del territorio basato sullo sviluppo sostenibile e sulla qualità della vita di tutti gli abitanti messo in opera da oltre vent’anni. L’agenda in programma per celebrare l’anno green è ricca di appuntamenti da non perdere, in città e nei dintorni. Tra le attrazioni più originali, però, un evento itinerante: l’Aéroflorale II, emblema della Capitale Green, un’avveniristica serra mobile ispirata a Leonardo da Vinci e costruita dalla compagnia di teatro di strada La Machine che viaggerà in lungo e in largo nel Vecchio Continente con lo scopo di esportare le idee ecologiche nantesi. Il mio sogno segreto è quella di vederla spuntare all’improvviso, per esempio in Piazza San Babila e, magari, imboccare via Monte Napoleone, ed essere proprio lì ad assistere allo spettacolo delle persone che fino a un attimo prima attraversavano di fretta la strada o uscivano dal bar accompagnati dal retrogusto della pausa caffè appena terminata.

Elena Cattaneo
Architetto, giornalista, social media manager
Ambiente & Veleni - 10 Marzo 2013
Nantes e le altre capitali verdi d’Europa
Oggi in Europa tre persone su quattro vivono in città. Queste le prime righe che appaiono sul sito della Commissione Europea cercando European Green Capital. Tre persone su quattro non è poco e infatti il testo prosegue spiegando che una società come la nostra deve concentrare la sua sfida nella ricerca di uno sviluppo delle città sempre più vicino al benessere dell’uomo. In pochissime parole risponde a questo semplice concetto il premio che la Commissione Europea ha istituito nel 2010 e che vede ogni anno una città europea aggiudicarsi il titolo di Capitale Green in base a requisiti specifici: la città deve avere raggiunto un numero consistente di obiettivi rispetto agli standard ambientali, deve aver approvato una serie di progetti strettamente basati su uno sviluppo sostenibile e deve essere un modello imitabile per altre città europee. Quest’ultimo punto è quello che mi colpisce di più, forse per il suo ingenuo ottimismo: sottintende il fatto che gli amministratori delle città viaggino, si informino, ricerchino e che poi, soprattutto, riescano a portare a casa e a mettere in atto i progetti copiati dalle città più virtuose. Perché no del resto. Non so, dei dubbi mi rimangono: mi guardo intorno, muovendomi per Milano, e non mi sento di dire che le cose funzionano davvero così, come suggerisce il regolamento del premio, ma spero di sbagliarmi. Dando una rapida occhiata alle città che hanno vinto fin’ora, comunque, quello che è certo è che nessuna città italiana è ancora mai salita sul podio di Capitale Green. Il premio della prima edizione (2010) è andato a Stoccolma, per i risultati ottenuti nella riduzione dell’inquinamento, per il sofisticato sistema di depurazione delle acque e perché il 95% della popolazione vive a meno di 300 metri da un’area verde. Nel 2011 la Capitale Green Europea è stata Amburgo che vanta un eccellente sistema dei trasporti pubblici e un’altrettanto eccellente qualità dell’aria (ottenuta grazie a progetti lungimiranti partiti nel 1990 e che hanno l’obiettivo finale di ridurre dell’80% le emissioni di CO2 entro il 2050). Vitoria-Gasteiz, capoluogo della provincia di Alava nei Paesi Baschi, ha vinto il premio l’anno scorso: la sua prerogativa è quella di essere riuscita a mantenere e a sviluppare nel corso dei secoli l’alta percentuale di aree destinate a verde rispetto a quelle edificate.
Finalmente arriviamo a Nantes, la città francese che si è aggiudicata il premio European Green Capital nel 2013. Nantes, definita città verde e blu per la sua posizione in una vallata alluvionale della Loira alla confluenza di numerosi corsi d’acqua, è stata premiata per il progetto del territorio basato sullo sviluppo sostenibile e sulla qualità della vita di tutti gli abitanti messo in opera da oltre vent’anni. L’agenda in programma per celebrare l’anno green è ricca di appuntamenti da non perdere, in città e nei dintorni. Tra le attrazioni più originali, però, un evento itinerante: l’Aéroflorale II, emblema della Capitale Green, un’avveniristica serra mobile ispirata a Leonardo da Vinci e costruita dalla compagnia di teatro di strada La Machine che viaggerà in lungo e in largo nel Vecchio Continente con lo scopo di esportare le idee ecologiche nantesi. Il mio sogno segreto è quella di vederla spuntare all’improvviso, per esempio in Piazza San Babila e, magari, imboccare via Monte Napoleone, ed essere proprio lì ad assistere allo spettacolo delle persone che fino a un attimo prima attraversavano di fretta la strada o uscivano dal bar accompagnati dal retrogusto della pausa caffè appena terminata.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.