Il medico personale di Berlusconi sul sito di microblogging risponde a chi ritiene l'uveite una scusa per non presentarsi in tribunale. Un follower scrive: "Me lo fa un certificato per non andare a lavorare domani?". Lui replica: "Io ho il massimo rispetto della magistratura, nessuno per Lei"
“Lei deve andare a farsi fottere con tutta la sua famiglia”. Alberto Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi e primario del reparto di anestesia e rianimazione al San Raffaele di Milano, risponde così su twitter agli utenti che lo attaccano dopo avere firmato i certificati a sostegno del “legittimo impedimento” avanzato dall’ex premier a causa di un’uveite. Zangrillo perde le staffe in più tweet. C’è chi gli chiede se “il nano” veda “delle strane sbarre davanti agli occhi” e a chi gli dice “io non le farei curare neanche la congiuntivite dei miei cani” lui replica: “Lei è uno sfigato. Mi venga a trovare se ha il coraggio”.
Luca poi gli domanda: “Con la mia uveite me lo fa un certificato per non andare a lavorare domani?”, ma lui risponde: “Il prof. Smeraldi sarà ben lieto di visitare Lei. Io ho il massimo rispetto della magistratura, nessuno per Lei”. Un altro follower legge un suo messaggio del 3 marzo in cui sosteneva la linea politica di Berlusconi e si diceva terrorizzato dal Movimento 5 Stelle (“Io ho il terrore di Grillo. Bersani non mollare e fidati del Giaguaro”) e osserva: “Ho capito perché il nano è venuto da te. Ridicolo altre ogni limite. Tristezza assoluta”.
Zangrillo ha confermato il ricovero dell’ex premier anche per oggi “perchè – ha spiegato – permane un’alterazione dell’equilibrio emodinamico ed è sotto stretto monitoraggio cardiovascolare. Sta anche seguendo una terapia specifica”. Berlusconi da domenica ha cominciato ad avere picchi di ipertensione. Un ‘effetto collaterale’ delle cure per l’uveite, messo in conto dal primario. “Il presidente è sotto terapia specifica per questo problema”, ribadisce il medico. Quanto all’uveite bilaterale che lo ha portato venerdì scorso in ospedale, a quanto si apprende, sarebbe sotto controllo.