Il Pil italiano è ancora in calo: nel 2012, secondo l’Istat, è calato del 2,4% e ha registrato meno 0,9% nel quarto trimestre con una diminuzione annua del 2,8%. Per quanto riguarda invece l’anno in corso, il calo è dell’1%. L’Istat aggiunge poi che c’è stata una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una in più rispetto al quarto trimestre del 2011. Le stime dei conti economici trimestrali diffusi in questo comunicato sono coerenti con i più recenti dati annuali di contabilità nazionale relativi agli anni 2010-2012, pubblicati il 1 marzo.
Nel quarto trimestre del 2012 -spiega l’Istat – il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 2,8% nei confronti del quarto trimestre del 2011. Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna hanno registrato diminuzioni significative, con cali dello 0,5% per i consumi finali nazionali e dell’1,2% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono diminuite dello 0,9% e le esportazioni sono aumentate dello 0,3%.
La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,7 punti percentuali. Per quanto riguarda invece la domanda estera netta, l’apporto è stato positivo per 0,4 punti percentuali. Il valore aggiunto ha registrato variazioni congiunturali negative per l’industria (-2,2%) e per i servizi (-0,3%), mentre è aumentato dello 0,6% nell’agricoltura. In termini tendenziali, il valore aggiunto è calato in tutti i settori: -7,3% l’agricoltura, -6,3% le costruzioni, -4,1% l’industria in senso stretto e -1,6% i servizi.