Exploitation is not dead! Il “Nuovo Cinema Inferno” (Isola Nel Cantiere, Studios, Vicolo Bolognetti) ritorna dopo una pausa di alcuni anni, sempre sotto la supervisione di Alessandro Zanotti, presso il Circolo Vizioso – neonata associazione culturale in via Nosadella 35/A a Bologna. Per l’occasione sfruttando lo sdoganamento del personaggio di Sergio Corbucci effettuato da Quentin Tarantino presenterà i due film prima di “Django Unchained” con un Django protagonista che, visto i sinceri e genuini collegamenti con l’originale, più degli altri meritano di essere visti: “Django 2: il grande ritorno” di Nello Rosati (13 marzo ore 20.30), e “Sukiyaki western Django” di Takashi Miike (20 marzo ore 20.30).
A distanza di ventun anni l’unico vero sequel del mitico “DJANGO” (1966) di Sergio Corbucci dopo diversi finti seguiti italiani (“Django Il Bastardo”; “Django Spara Per Primo”; “Django Sfida Sartana”…) che nulla aveva da spartire col personaggio originale interpretato da Franco Nero. In tutti i paesi del mondo non si contano i titoli degli spaghetti-western con nome di “Django” con Donald Pleaseance, Christopher Connely e il veterano del genere William Berger.
Passano ancora ventanni e il mito di “Django” ritorna dal sol levante! Così dopo il tardo spaghetti-western di Rosati, il soya-western dal genio prolifico di Miike Takashi che per l’occasione chiama Quentin Tarantino (ben 5 anni prima del suo “Django Unchained”) a recitare nel film la parte di “Ringo”, altro storico personaggio del genere creato nel 1965 da Duccio Tessari e incarnato per la prima volta da Giuliano Gemma col pseudonimo di Montgomery Wood. Delirio assicurato più titoli di coda con cover nipponica del brano di Bacalov e Rocky Roberts.