Tra progettazione, appalti, promozione e gruppi di pressione, per l'alta velocità inglese sono già stati utilizzati 225 milioni di sterline, quando non è ancora stato posato un solo binario. E ora anche a destra si protesta contro il progetto Hs2
Il Tav all’inglese è già costato 253 milioni di sterline, circa 300 milioni di euro. Ancora prima che anche un solo binario sia stato posato. A rivelarlo, nel Regno Unito, è ora la parlamentare Cheryl Gillan, che, pur essendo conservatrice e sostenendo il governo guidato da David Cameron, è anche la titolare del seggio di Chesham e Amersham, dove dovrebbe passare la contestata linea ferroviaria ad alta velocità. Gillan è andata a frugare fra le carte del dipartimento dei Trasporti e delle imprese che hanno vinto gli appalti: così, appunto, in un paio d’anni di progettazione, 253 milioni di sterline se ne sono andati in parcelle a ingegneri e architetti, agenzie di pubbliche relazioni, campagne stampa, ricerche di mercato e gruppi di pressione. Ma ora secondo le associazioni che si oppongono alla linea HS2 – questo il nome del progetto – a rischio è l’intero bilancio. “Il budget di 33 miliardi di sterline verrà ampiamente superato – dice ora Penny Gainesdi ‘Stop HS2’ – ed è stata accantonata anche la politica del coinvolgimento dei cittadini con forum e riunioni”. Evidentemente, dicono ora gli oppositori, “fa paura l’opinione dei cittadini e degli abitanti delle campagne”.
Treni a 225 miglia orarie permetteranno di raggiungere Manchester e Leeds in tempi ridotti di più di un terzo. Gallerie, sopraelevate, ponti e altre soluzioni ingegneristiche cambieranno il panorama della campagna inglese dell’entroterra, quelle stesse campagne che ora, pur essendo nell’anima conservatrici, si ribellano ai progetti di un governo conservatore. Come appunto l’elettorato rappresentato dalla parlamentare Gillan, che ora si è fatta portavoce del malcontento. Ma il malumore è trasversale, se è vero che anche il parlamentare laburista Frank Dobson, che rappresenta l’area londinese di Holborn e St Pancras, è andato all’attacco. “Il progetto per il rifacimento della stazione di Euston vedrà sicuramente il suo costo complessivo crescere a dismisura”, ha detto. Euston, infatti, sarà il terminal dell’HS2 nella capitale e lo scalo dovrà essere completamente rifatto. “Il costo sarà superiore del 40% rispetto al budget iniziale”, ha precisato Dobson. E interi complessi di condomini nell’area di Camden dovranno essere sventrati, con ricadute anche sulla socialità di questa zona popolare della metropoli inglese, temono ora gli abitanti.
La stampa britannica, nel mentre, indaga. Così l’Independent on Sunday è venuto a scoprire che Fujitsu ha già avuto quasi 17 milioni di sterline per il sistema informatico dell’HS2, nonostante precedenti non proprio rosei per quanto riguarda il rapporto dell’azienda con il settore pubblico. Nel 2008, ricorda il giornale, la multinazionale con sede in Giappone fu ‘bandita’ dal dipartimento della Salute per “basse performance” in un appalto con il sistema sanitario nazionale. Così, mentre tante altre aziende si spartiscono milioni di sterline, un tentativo di soluzione allo sforamento del budget arriva proprio dai manager dell’alta velocità. HS2 Ltd e il suo partner privato CH2M Hill avvieranno presto un comitato che cercherà di tenere le spese sotto controllo: nuove poltrone per evitare che il costo lieviti.