Grillo e Casaleggio vogliono un Governo a 5 Stelle. Sono perfettamente d’accordo con loro. Bersani ricevendo l’incarico, andrà a cercare i voti in Parlamento, mettendo al centro gli otto punti usciti dalla Direzione del Pd, punti che in larga misura dovrebbero esser condivisi dal M5S. Ma il suo Governo non troverà maggioranza per la prevedibile indisponibilità di Grillo e Casaleggio (i parlamentari del M5S non contano nulla).
Bersani potrebbe scegliere una delle seguenti strade. La prima restare in carica per gli affari correnti, dopo aver incassato la scontata fiducia alla Camera, attendere che il nuovo Capo dello Stato sciolga le Camere e traghettare, da Presidente del Consiglio in carica il Paese verso nuove elezioni. La seconda strada potrebbe esser quella della sfida aperta: rimettere il mandato subito e chiedere che Napolitano affidi l’incarico di formare un governo ad uno degli eletti del M5S (il meno folle si spera), garantendo un appoggio esterno del centro sinistra a questo governo. Grillo e la sua compagnia dovrebbero così assumersi le proprie responsabilità, fare i conti con l’azione di governo, oppure dire apertamente “non siamo capaci di governare l’Italia”. Noi cittadini potremo misurarne le capacità, verificare se tra gli oltre 160 mister X vi sono persone in grado di gestire il Paese, se sono in grado di uscire dalle chiacchiere da bar e tradurle in provvedimenti sensati, se sono capaci di gestire la politica estera, le condizioni economiche, la sicurezza interna ed esterna.
Non solo, si toglierebbe a Grillo e soci la comodissima rendita di posizione che deriva dal restare all’opposizione di qualunque governo, per sparare poi a palle incatenate sul centro sinistra nella certezza di poter lucrare altri consensi alla prossima consultazione elettorale.
Governino lor signori e vediamo che succede. Magari ci sorprenderemo, scoprendo valenti statisti tra i grillini.
Altro discorso riguarda Giorgio Napolitano.
Voglio dire, con rispettosa franchezza, che non se ne può più. Giorgio Napolitano è stato ed è uomo di riferimento dei poteri forti economico – finanziari; lo era ai tempi del Pci (non vi era mai stato per questo un particolare feeling con Berlinguer), ha imposto la scellerata strada del governo Monti, bloccando la strada ad elezioni immediate dopo la caduta di Berlusconi, ha quindi garantito tutti i provvedimenti (anche quelli al limite della costituzionalità) del governo di Mario Monti. Lavora, già da prima delle elezioni, alla (ri)costituzione di un governo tecnico guidato da una personalità “alta”. Caduta, dopo la batosta elettorale, l’ipotesi di un Monti bis, i nomi che circolano fanno cadere le braccia (si va dalla Cancellieri a Passera).
Un’azione politica che, porterebbe ancora al governo una persona non eletta, rendendo vano il voto degli italiani che una cosa l’hanno detta con chiarezza: di Monti e della sua compagnia di giro non vogliono più saperne. Napolitano ha un solo ed unico obiettivo con le sue manovre, rassicurare i poteri finanziari e le grandi istituzioni bancarie italiane e europee. Un governo di non eletti, che finirebbe il massacro iniziato dal governo Monti e che dovrebbe avere, nelle intenzioni del Presidente, il sostegno di Pd e Pdl. Inutile dire che tale scenario farebbe volare il consenso al M5S verso cifre difficili da prevedere. Non a caso l’ipotesi viene vista come la manna dal cielo da parte di Grillo e Casaleggio. Una condizione che avvierebbe il centro sinistra verso la “soluzione finale” lasciando il Paese nelle mani di due destre: quella di Grillo e quella di Berlusconi.
Infine Napolitano dovrà fare i conti con la prevedibile pubblicazione delle sue intercettazioni con Mancino, visto che la difesa di Massimo Ciancimino ha chiesto che vengano valutate per verificare eventuali elementi a discarico. Un boomerang che nasce dalla protervia del conflitto di attribuzione sollevato proprio da Napolitano e col quale il Presidente dovrà fare i conti proprio in una fase delicatissima della vita politica nazionale. Una condizione che rischia di diventare pesantemente imbarazzante, coinvolgendo non solo la persona di Napolitano, ma l’istituzione stessa del Colle, cose della quale sinceramente non si sente alcun bisogno-
La speranza è che questo settennato finisca presto. Mai pochi mesi, apparvero così lunghi.
Domenico Valter Rizzo
Giornalista e scrittore
Politica - 12 Marzo 2013
Un governo a 5 Stelle?
Grillo e Casaleggio vogliono un Governo a 5 Stelle. Sono perfettamente d’accordo con loro. Bersani ricevendo l’incarico, andrà a cercare i voti in Parlamento, mettendo al centro gli otto punti usciti dalla Direzione del Pd, punti che in larga misura dovrebbero esser condivisi dal M5S. Ma il suo Governo non troverà maggioranza per la prevedibile indisponibilità di Grillo e Casaleggio (i parlamentari del M5S non contano nulla).
Bersani potrebbe scegliere una delle seguenti strade. La prima restare in carica per gli affari correnti, dopo aver incassato la scontata fiducia alla Camera, attendere che il nuovo Capo dello Stato sciolga le Camere e traghettare, da Presidente del Consiglio in carica il Paese verso nuove elezioni. La seconda strada potrebbe esser quella della sfida aperta: rimettere il mandato subito e chiedere che Napolitano affidi l’incarico di formare un governo ad uno degli eletti del M5S (il meno folle si spera), garantendo un appoggio esterno del centro sinistra a questo governo. Grillo e la sua compagnia dovrebbero così assumersi le proprie responsabilità, fare i conti con l’azione di governo, oppure dire apertamente “non siamo capaci di governare l’Italia”. Noi cittadini potremo misurarne le capacità, verificare se tra gli oltre 160 mister X vi sono persone in grado di gestire il Paese, se sono in grado di uscire dalle chiacchiere da bar e tradurle in provvedimenti sensati, se sono capaci di gestire la politica estera, le condizioni economiche, la sicurezza interna ed esterna.
Non solo, si toglierebbe a Grillo e soci la comodissima rendita di posizione che deriva dal restare all’opposizione di qualunque governo, per sparare poi a palle incatenate sul centro sinistra nella certezza di poter lucrare altri consensi alla prossima consultazione elettorale.
Governino lor signori e vediamo che succede. Magari ci sorprenderemo, scoprendo valenti statisti tra i grillini.
Altro discorso riguarda Giorgio Napolitano.
Voglio dire, con rispettosa franchezza, che non se ne può più. Giorgio Napolitano è stato ed è uomo di riferimento dei poteri forti economico – finanziari; lo era ai tempi del Pci (non vi era mai stato per questo un particolare feeling con Berlinguer), ha imposto la scellerata strada del governo Monti, bloccando la strada ad elezioni immediate dopo la caduta di Berlusconi, ha quindi garantito tutti i provvedimenti (anche quelli al limite della costituzionalità) del governo di Mario Monti. Lavora, già da prima delle elezioni, alla (ri)costituzione di un governo tecnico guidato da una personalità “alta”. Caduta, dopo la batosta elettorale, l’ipotesi di un Monti bis, i nomi che circolano fanno cadere le braccia (si va dalla Cancellieri a Passera).
Un’azione politica che, porterebbe ancora al governo una persona non eletta, rendendo vano il voto degli italiani che una cosa l’hanno detta con chiarezza: di Monti e della sua compagnia di giro non vogliono più saperne. Napolitano ha un solo ed unico obiettivo con le sue manovre, rassicurare i poteri finanziari e le grandi istituzioni bancarie italiane e europee. Un governo di non eletti, che finirebbe il massacro iniziato dal governo Monti e che dovrebbe avere, nelle intenzioni del Presidente, il sostegno di Pd e Pdl. Inutile dire che tale scenario farebbe volare il consenso al M5S verso cifre difficili da prevedere. Non a caso l’ipotesi viene vista come la manna dal cielo da parte di Grillo e Casaleggio. Una condizione che avvierebbe il centro sinistra verso la “soluzione finale” lasciando il Paese nelle mani di due destre: quella di Grillo e quella di Berlusconi.
Infine Napolitano dovrà fare i conti con la prevedibile pubblicazione delle sue intercettazioni con Mancino, visto che la difesa di Massimo Ciancimino ha chiesto che vengano valutate per verificare eventuali elementi a discarico. Un boomerang che nasce dalla protervia del conflitto di attribuzione sollevato proprio da Napolitano e col quale il Presidente dovrà fare i conti proprio in una fase delicatissima della vita politica nazionale. Una condizione che rischia di diventare pesantemente imbarazzante, coinvolgendo non solo la persona di Napolitano, ma l’istituzione stessa del Colle, cose della quale sinceramente non si sente alcun bisogno-
La speranza è che questo settennato finisca presto. Mai pochi mesi, apparvero così lunghi.
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Occupati in calo dello 0,1% in novembre, frena il mercato del lavoro. Soffrono i più giovani
Roma, 7 gen. (Adnkronos/Labitalia) - “Io e FitActive siamo stati premiati come 'Eccellenza italiana 2024'. Unici nominati nell'ambito palestre e fitness alla X edizione del 'Premio 100 eccellenze italiane'. Il premio conseguito mi è stato consegnato alla presenza del presidente aggiunto della Corte dei Conti, Tommaso Miele, di Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, del generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, e della dottoressa Maria Bianca Farina, presidente di Ania. Il riconoscimento evidenzia l'impegno costante per l'innovazione e la qualità, oltre al contributo che FitActive apporta al benessere degli italiani. Un ringraziamento per l'organizzazione va alla presidente dell'associazione Liber, Verdiana Dell'Anna, e all'editore Riccardo Dell'Anna”. Lo ha detto Eduardo Montefusco, ceo & founder del network di palestre FitActive, in occasione della consegna del 'Premio 100 eccellenze italiane', ricevuto rispettivamente come imprenditore e realtàimprenditoriali. Un appuntamento, giunto alla X edizione, che celebra il talento, l’innovazione e le storie di personalità, enti e aziende che rendono grande il nostro Paese.
Roma, 7 gen (Adnkronos) - La riforma della giustizia, con la separazione delle carriere, è uno dei termi principali del lavoro parlamentare che riprende questa settimana dopo la pausa natalizia. Archiviata la sessione di Bilancio, con l'approvazione della manovra a fine anno, alla Camera la Conferenza dei capigruppo si riunisce giovedì alle 14 per definire il calendario di gennaio.
Da domani alle 15 a Montecitorio all'Odg sono previste una serie di ratifiche, tra cui quella con la Libia sulle imposte sul reddito (un Ddl già approvato dal Senato), quella con l'Albania "in materia di sicurezza sociale" e quella con gli Emirati Arabi Uniti sul "trasferimento delle persone condannate". Da mercoledì è previsto nei lavori dell'aula l'esame del Ddl costituzionale sulla riforma della giustizia, previo esame e votazione della questione pregiudiziale di costituzionalità presentata. Sul provvedimento, però, alle 14 di mercoledì è convocato un Comitato dei nove in commissione Affari costituzionali per l'esame degli emendamenti. Sempre da mercoledì, l'Odg prevede anche una serie di mozioni tra cui quelle sulla legalizzazione della cannabis, sul conflitto a Gaza, sulle politiche industriali, sul rapporto Draghi.
Al Senato si riprende domani, mercoledì 8, dalle 11 con una serie di ratifiche e con la Pdl già approvata alla Camera sull'istituzione della Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Tra gli altri provvedimento all'Odg, la Giornata nazionale della cittadinanza digitale. Sia alla Camera che al Senato previsti i tradizionali atti di sindacato ispettivo e il Qt.
Roma, 7 gen. (Adnkronos) - "C’è qualcuno che non dice la verità, e quindi è necessario che la Meloni venga in Parlamento a chiarire quella che è la verità. Bloomberg lancia la notizia, c’è una trattativa in favore di Starlink e quindi Elon Musk. Avevamo inteso che Musk volesse investire in Italia invece abbiamo scoperto che la Meloni vuole dare i soldi a Starlink". Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo pd in commissione difesa di Montecitorio intervistato alla Camera.
"Il fatto che ci sia una trattativa in corso non lo dice il Pd, ma lo dice Elon Musk. Addirittura Salvini si spinge a dire che è una grande opportunità. Però dobbiamo ribadire che è a rischio la sicurezza del paese. Si tratta di informazioni delicate sia dal punto di vista militare che civile e stupisce il silenzio assordante del ministro Crosetto che non è intervenuto, non ha detto nulla davanti ad una questione nevralgica per il sistema di sicurezza e la difesa nazionale”.
“È uscita una notizia negli Stati Uniti, non qui in Italia, ma riguarda il nostro Paese e la sua sicurezza. Penso quindi che sia giusto e corretto verificare tale notizia e che la presidente Meloni venga in Parlamento a spiegare la situazione, se è vero quanto detto da Bloomberg oppure no, se esiste una trattativa, un contratto, un via libera, e auspichiamo che questo avvenga in tempi rapidi”, ha aggiunto Graziano.
Tel Aviv, 7 gen. (Adnkronos) - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta per convocare il gabinetto di sicurezza per discutere delle minacce che Israele deve affrontare. L'incontro affronterà temi quali quello degli ostaggi a Gaza, della Siria, del terrorismo in Cisgiordania, degli Houthi e del precario cessate il fuoco in Libano.
Gaza, 7 gen. (Adnkronos/Afp) - Sono in corso colloqui per una tregua a Gaza tra Israele e Hamas, con "incontri tecnici" in corso tra le parti. Lo ha confermato il mediatore del ministero degli Esteri del Qatar. "Gli incontri tecnici sono ancora in corso tra le due parti", ha detto il portavoce ministeriale Majed al-Ansari, precisando che "al momento non si stanno svolgendo incontri principali".
I mediatori del Qatar, Egitto e Stati Uniti sono impegnati da mesi in colloqui con Israele e Hamas, per porre fine al devastante conflitto a Gaza. Ansari ha affermato che sono "molte le questioni in discussione" negli incontri in corso, ma ha rifiutato di entrare nei dettagli "per proteggere l'integrità dei negoziati". Alla fine della scorsa settimana, Hamas ha dichiarato che i negoziati indiretti a Doha erano ripresi, mentre Israele ha affermato di aver autorizzato i negoziatori a proseguire i colloqui nella capitale del Qatar.
Roma, 7 gen (Adnkronos) - "Sul caso Starlink c’è reticenza su quanto sta avvenendo e sullo stato di interlocuzione tra il governo italiano e Elon Musk. La premier Meloni non dovrebbe sottrarsi alla richiesta di riferire al Parlamento, come chiesto dal Pd". Lo ha detto Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati intervenendo questa mattina a Sky Start
"Stiamo parlando di dati sensibili che hanno a che fare con la sicurezza del paese. Affidarli a chi non solo è legato all’amministrazione di un paese straniero, ma interviene attraverso potenti social nelle vicende politiche interne, mostra una grave superficialità nell’affrontare questioni delicate. C’è un evidente desiderio di compiacere il potente di turno. Non consentiremo di utilizzare a piacimento tali dati e neanche all’Italia di essere assente sul piano europeo nei progetti di gestione e protezione digitale", ha aggiunto Braga.
Washington, 7 gen. (Adnkronos) - Se il 2024 è stato l''annus horribilis' per la monarchia britannica, a causa delle diagnosi di cancro di re Carlo e della principessa Kate, quello appena iniziato potrebbe essere l'anno della svolta, almeno per il principe William e per la moglie. Secondo Fox News, il primogenito del sovrano dovrebbe infatti subentrare o affiancare il padre in molti impegni reali, anzitutto con la sua partecipazione assieme alla moglie, il 20 gennaio, all'insediamento del neo eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Un enorme punto di svolta nella vita di William - sottolinea l'emittente televisiva americana - è avvenuto il mese scorso, durante il suo incontro con il tycoon alla riapertura della Cattedrale di Notre Dame, dove il principe di Galles si trovava in rappresentanza di Sua Maestà, che non vi ha partecipato a causa dei suoi problemi di salute. Ciò che è emerso è stato che William, non solo ha interagito in modo incredibilmente efficace con Trump, ma ha anche ricevuto grandi elogi, che hanno avuto eco in tutto il mondo. Secondo fonti di Fox News, sia William che Catherine sono stati invitati, insieme al re e alla regina, all'insediamento di Trump il 20 gennaio a Washington.
Anche per la principessa di Galles, per la quale il 2024 è stato un anno di grande sofferenza a causa della sua malattia, sono accadute cose buone e, secondo una fonte molto ben informata, Catherine ha riscoperto se stessa come persona e, cosa più importante, ora non vede l'ora di tornare ai doveri reali a tempo pieno con un rinnovato vigore. Cosa non facile, spiega l'emittente, dopo che la principessa ha riscoperto le gioie del focolare domestico nel periodo trascorso lontano dai riflettori dei media. Nel frattempo, Kate ha ripreso tutte le iniziative di beneficenza, che aveva iniziato nel 2023 e che si erano bruscamente interrotte dopo la diagnosi di cancro.
Ciò che sta realmente accadendo dietro le quinte - conclude Fox News - è semplicemente questo: sia William che Catherine stanno ricevendo una corsia preferenziale per assumere più doveri reali e questo è semplicemente dovuto al fattore dell'età. Come è noto, sia il re che la regina hanno ormai superato i 75 anni.