Pulizia del bilancio e business in crescita, la gestione Greco porta i suoi frutti sui conti di Generali e il titolo vola in Borsa del 9,3%, trascinando la controllante Mediobanca a +6%. Il Leone di Trieste ha archiviato il 2012 con un utile netto a 90 milioni di euro, in deciso calo dagli 856 milioni del 2011, a causa di una maxi-svalutazione da 1,7 miliardi, 1,3 solo nell’ultimo trimestre. Tra questi ha pesato per 148 milioni la svalutazione della partecipazione in Telco, la holding che controlla Telecom Italia. “E’ una pulizia di bilancio che non intacca la patrimonializzazione e quindi la struttura di capitale del gruppo”, ha spiegato il direttore finanziario, Alberto Minali, durante la presentazione dei dati. Sull’utile netto ha pesato, inoltre, una tassazione record pari al 77% rispetto al 40% di fine 2012, principalmente per l’indeducibilità di gran parte delle svalutazioni.
Scorporate le voci straordinarie i conti evidenziano un andamento del business industriale superiore sia alle attese degli analisti che alle indicazioni della compagnia. Il Leone di Trieste ha archiviato il 2012 con utile operativo a 4,219 miliardi in aumento del 10,5% rispetto all’anno precedente. Solo a novembre il management aveva dichiarato l’obiettivo di superare i 4 miliardi. A contribuire al buon risultato del ramo danni è stato anche il forte calo degli incidenti e quindi dei risarcimenti che ha portato il combined ratio (un indicatore che misura la reddittività del comparto) al 95,7% in miglioramento dal 96,5% nel 2011, soprattutto in Italia.
Il business delle polizze vita, la principale fonte di ricavi della compagnia, ha archiviato un anno positivo nonostante il difficile contesto economico e lo scenario di bassi tassi d’interesse. I premi lordi sono cresciuti a 46,8 miliardi (+3,1%) , spinti da prodotti di risparmio (+5,8%). Anche il risultato operativo è in miglioramento (2,658 miliardi + 9,5%) grazie soprattutto alle performance di Italia (1,060 miliardi +9,3%) e Francia (464 milioni, +57%).
Per quest’anno i conti sono stimati in crescita. L’utile operativo “pur in presenza di un quadro macroeconomico ancora incerto” è atteso in miglioramento, ha dichiarato Greco. Gli analisti di Intermonte stimano un dato a 4,4 miliardi di euro.
Ottime indicazioni sulla solidità del gruppo. Il Solvency I, indice che misura la solvibilità della compagnia, è salito fino al 150% dal livello minimo del 117% di fine 2011. Generali ora vanta un’eccedenza di capitale per 9 miliardi e un patrimonio netto a 19,8 miliardi (+28%). Dati attesi in calo a marzo quando andrà in porto l’acquisto per 2,5 miliardi di euro del 49% della holding Gph che Generali ancora non possiede. Questa operazione porterà il Leone di Trieste a diventare uno dei maggiori assicuratori nel mercato dell’Europa Centro-orientale conquistando la leadership in molti dei 14 Paesi dove opera e riducendo l’esposizione all’Italia.
Il cda proporrà all’assemblea degli azionisti un dividendo pari a 0,20 euro per azione, con stacco cedola il 20 maggio e pagamento il 23. Il management ha rinnovato l’impegno a miglioramenti progressivi dei dividendi. “La crescita del risultato operativo dimostra l’ottima qualità del nostro business industriale. Il progresso raggiunto dall’indice Solvency I prova che abbiamo avviato azioni di rafforzamento del capitale, che continueranno nei prossimi anni. La stabilità del dividendo attesta il nostro impegno continuo a remunerare adeguatamente i nostri azionisti”, ha dichiarato Greco.
Sul tema delle dismissioni Greco ha espresso fiducia che “le cose andranno avanti come nelle attese”. La prima operazione che dovrebbe andare in porto è la vendita della svizzera Bsi, per cui sono arrivate alcune offerte vincolanti e le attività in Usa. Nel complesso Generali si attende entro il 2015 un beneficio sul patrimonio dalle dismissioni nell’ordine dei 4 miliardi.
In merito alle partecipazioni, il manager ha specificato che nessuna è considerata strategica, nemmeno Intesa Sanpaolo di cui detiene il 4,79%. E a proposito dei patti di Rcs e Mediobanca, per cui è possibile dare disdetta quest’anno, il manager si è limitato a commentare: “Se saranno buoni investimenti li faremo, altrimenti ci orienteremo diversamente”.