Prima un fulmine ha danneggiato i sistemi elettrici della sede dell'azienda di erogazione, poi un collettore è finito ko a causa di uno smottamento. Risultato: una situazione che non si verificava dai tempi dei bombardamenti. Rubinetti a secco in interi quartieri, code alle fontanelle pubbliche, bar e panifici in crisi
Livorno affronta la sua terza giornata senza acqua. Centomila abitanti della seconda città più grande della Toscana dopo Firenze e Prato anche oggi hanno dovuto arrangiarsi con taniche e bottiglie per poter cucinare e lavarsi. Tutto a causa di due incidenti distinti che hanno messo in ginocchio il servizio cittadino di approvvigionamento idrico. Nella notte di lunedì un fulmine ha mandato ko tutti i sistemi elettrici della sede dell’Asa, l’azienda di distribuzione dell’acqua e contemporaneamente una tubatura dell’acquedotto sul canale dei Navicelli (tra Livorno e Pisa, vicino a Camp Derby) si è rotta in seguito allo smottamento di un argine, causato dalle forti piogge. Risultato: dalle 14 di martedì a Livorno è emergenza acqua. Una situazione che non si verificava dai tempi dei bombardamenti.
Interi quartieri della città sono completamente a secco. Le scuole sono chiuse da mercoledì e il Comune per far fronte alle necessità dei livornesi ha messo a disposizione 15 autobotti dislocate in diversi punti della città e che sono state subito prese d’assalto. Le uniche iniezioni di fiducia arrivano da un “bypass” (un tubo più piccolo da 400 millimetri), che la sera dalle 21 fa scorrere qualche timido rivolo d’acqua nei rubinetti delle case dei livornesi e che dovrebbe aver consentito l’approvvigionamento d’acqua per le abitazioni dei piani più bassi.
Lunghe file nei supermercati e alle fontanelle pubbliche (con i vigili urbani impegnati a ordinare le code), bar che espongono cartelli con la scritta “Per mancanza di acqua niente caffè”, difficoltà per i panificatori: tutto si sarebbe dovuto concludere ieri sera e il ritorno alla normalità era previsto per oggi. Niente di fatto. Le dichiarazioni del direttore dell’Asa che parlano di ulteriori rallentamenti e di una situazione più difficile del previsto spengono le speranze dei livornesi.
Un blocco di 30 tonnellate scivolato nel fosso dove gli operai stanno lavorando al ripristino del tubo ha causato la sospensione dei lavori. Per poter rimuovere il cumulo bisognerà infatti aspettare l’intervento di una gru. Si tratta dell’ultima di una serie di complicazioni che si sono susseguite e che hanno fanno slittare di ora in ora la fine dei lavori. Già ieri erano state evidenziate delle difficoltà, con gli operai costretti a lavorare a quattro metri di profondità e l’intervento di sommozzatori.
Oggi i livornesi sfogano su internet la rabbia crescente causata dall’emergenza idrica. Dopo oltre 48 ore senz’acqua e i nervi a fior di pelle i cittadini tempestano di domande e considerazioni caustiche sull’andamento dei lavori il sindaco Alessandro Cosimi, intervenuto in diretta sul sito del Tirreno. C’è anche chi, tra i cittadini, chiede le dimissioni sue e del presidente dell’Asa, Fabio Del Nista. Altri esigono un risarcimento visibile sulla prossima bolletta. Cosimi rassicura: “L’acqua ricomincerà a fluire all’alba di venerdì. Tra le sei e le otto del mattino è prevista la stabilizzazione del sistema continuativo nelle abitazioni”. Nel frattempo è stato potenziato il servizio di autobotti ed è prevista una distribuzione di 40mila confezioni d’acqua da cinque litri l’una. Le scuole però resteranno chiuse anche domani, per il terzo giorno consecutivo.