Pietro Maso tornerà libero il prossimo 15 aprile dopo aver scontato 22 anni di carcere. L’ex ‘ragazzo della Verona bene’, che il 17 aprile 1991 a 20 anni massacrò i genitori per impossessarsi dell’eredità, era stato condannato a 30 anni e 2 mesi, poi ridotti dall’indulto e dalla liberazione anticipata.I coniugi Antonio Maso e Maria Rosa Tessari, 52 e 48 anni, furono aggrediti e uccisi a sprangate nella loro casa di Montecchia di Crosara in provincia di Verona. Maso, che oggi ha 42 anni, si fece aiutare da tre amici.

Detenuto dal 19 aprile 1991, venne condannato nel 1992 a 30 anni e 2 mesi di reclusione per omicidio aggravato e si trova nel carcere milanese di Opera, da dove uscirà per la “fine della pena detentiva”. Dal 9 ottobre 2008 l’uomo, che nel frattempo si è anche sposato, è in regime di semilibertà, ossia durante il giorno lavora come addetto alle pulizie al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria ma torna a dormire in carcere. Nell’aprile 2011 era stata proposta la revoca del beneficio della semilibertà, ma poi il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva rigettato l’istanza della Procura generale. In seguito, nel febbraio 2012, lo stesso Maso aveva chiesto di uscire dal carcere commutando la pena in detenzione domiciliare, richiesta bocciata dai giudici di Sorveglianza. E nei mesi scorsi, infine, era stato lui stesso a rinunciare all’affidamento in prova ai servizi sociali. Alla condanna a 30 e 2 mesi vanno sottratti i 3 anni di indulto e 1800 giorni di liberazione anticipata. 

”Pietro Maso non è più un cittadino di Montecchia di Crosara”. Questo l’unico commento di Edoardo Pallaro, sindaco del paese fu compiuto il duplice omicidio. “Come sindaco non ho altri commenti da fare, perché quando una persona finisce in carcere la residenza passa dove viene scontata la pena. Tra l’altro qui a Montecchia – aggiunge – non vive più nessun parente, le due sorelle si sono trasferite e la casa dove avvenne il delitto è stata venduta. A nome dalla cittadinanza – sottolinea il sindaco – posso tuttavia affermare che il paese ha voltato pagina, in tutti i sensi. Si va avanti con fiducia e serenità”. Il primo cittadino di Montecchia di Crosara (ex An, eletto per il Pdl) si esprime tuttavia a titolo personale sul meccanismo della giustizia: “Se ha scontato tutta la sua pena – afferma – va bene che torni libero, se invece ha avuto degli sconti non sono d’accordo. Io sono contro qualsiasi sconto di pena, perché è una mancanza di serietà”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Csm, Vietti difende i togati: “Documento legittimo, non riduce la libertà degli altri”

next
Articolo Successivo

Firenze, chiesto processo per Verdini e dell’Utri per vicenda Credito fiorentino

next