Le aziende italiane che hanno dai 50 ai 499 dipendenti e producono un fatturato annuo compreso tra i 15 e i 300 milioni sono al primo posto in Europa per profittabilità e al secondo posto per produttività. Ma sono penalizzate dalle tasse, decisamente più alte rispetto alla media europea
Le medie imprese italiane sono al primo posto in Europa per profittabilità e al secondo posto per produttività. Ma sono penalizzate dalle tasse, decisamente più alte rispetto alla media europea. Le imposte, secondo un report pubblicato da Confindustria in collaborazione con Unioncamere e R&S di Mediobanca, sono al 24 per cento in Spagna e Francia e al 27 per cento in Germania, mentre in Italia si attestano sul 38 per cento.
“Se negli ultimi dieci anni le medie imprese italiane avessero avuto una tassazione più favorevole”, si legge nel dossier, “oggi avrebbero una solidità patrimoniale paragonabile a quella delle tedesche”. Basterebbe infatti una tassazione pari a quella delle grandi aziende, secondo lo studio, per portarle al primo posto in Europa in quanto a solidità patrimoniale, dall’ultimo in cui si trovano.
Nel complesso le medie imprese in Francia e Spagna, come in Italia e in Germania, hanno una “struttura finanziaria robusta“, che le rende in grado di resistere alla crisi meglio delle aziende di dimensioni maggiori. Nella ricerca, che copre il periodo dal 2006 al 2009, si definiscono “medie” quelle imprese che hanno “dai 50 ai 499 dipendenti e producono un fatturato annuo compreso tra i 15 e i 300 milioni di euro”.