Miguel Torres nel 2005 aveva ucciso la moglie dopo ripetute violenze domestiche e da allora era latitante. Su di lui una taglia di 25 mila dollari della contea di Berks in Pennsylvania. Nel capoluogo emiliano aveva un regolare permesso di soggiorno
Il 12 settembre 2005 a Reading, Pennsilvanya, l’uomo aveva ucciso sua moglie Barbara, 31 anni, sparandole, dopo averla attesa seduto nel sedile posteriore dell’auto della donna, fuori dalla banca dove lavorava. Da allora la latitanza. La Contea di Berks in Pennsilvanya aveva offerto 25 mila dollari a chiunque avesse offerto informazioni utili a trovare l’assassino, che dal 2011 era entrato nella classifica del Most Wanted Fugitives Program del United States Marshals Service.
Torres, che ora è rinchiuso nel carcere della Dozza a Bologna, era stato lasciato da sua moglie Barbara in seguito a delle ripetute violenze domestiche, e così nel giro di poco tempo era partita la sua follia omicida.
Dopo il delitto la sua vicenda diventa quasi un romanzo: l’uomo arriva infatti nella Repubblica Domenicana e, cambiando nome in Rene Rondon, si sposa con una donna di origine italiana, di 32 anni più vecchia di lui.
Due anni e mezzo fa Torres, alias Rondon, arriva in Italia: ha un passaporto domenicano e nel frattempo si è lasciato con l’anziana seconda moglie. Per un po’ di tempo non fa niente, ma dopo circa un anno e mezzo arriva nella famiglia di via Alamandini per lavorare come badante. Lì Rondon, che parla perfettamente inglese, spagnolo e italiano, è talmente benvoluto che a lui sono spesso lasciati in custodia i nipotini. Peraltro i documenti di Rene Rondon, compresa una carta di identità italiana, sono genuini e col lavoro arriva anche un regolare permesso di soggiorno.
Subito l’uomo, che era solo in casa, viene ammanettato senza la minima reazione da parte sua. La famiglia, che al momento dell’arresto era fuori casa, cade dalle nuvole quando i Carabinieri gli comunicano chi avevano in casa. Anzi, lui rimane freddo e dice di essere un cittadino domenicano con un figlio di 2 anni lasciato nell’isola caraibica (che sarebbe nato da un’altra relazione). Ma una volta portato in caserma, nonostante i polpastrelli delle dita della mano siano abrasi, forse bruciati, e nonostante abbia perso 15 chili dal 2005, i carabinieri riescono comunque a comparare le impronte e ogni dubbio viene fugato.