Coerenza e Responsabilità. In queste due parole chiave si riassume l’acceso – e per ora inconciliabile – contrasto di opinioni fra simpatizzanti e attivisti di M5S, Pd e Sel, registrato ieri davanti a Montecitorio nel primo giorno del nuovo Parlamento. La “questione fiducia” divide gli animi e suscita discussioni in tutta Italia. “Non si può tornare alle elezioni, il M5S deve assumersi la responsabilità di votare, con precise garanzie, la fiducia a un governo insieme al Pd per far fronte a una drammatica crisi economica”, dicono gli elettori Pd e Sel. “Non ci fidiamo, non faremo alleanze con chi ha contribuito a rovinare il Paese”, rispondono gli attivisti del movimento fondato da Grillo. Tutti deprecano l’ipotesi di un rapido ritorno alle urne. Più di una voce (di area grillina) reputa certa un’intesa di governo fra Pd e Pdl. C’è poi chi avanza una proposta: e se si facesse un governo di personalità esterne ai partiti, con un programma circoscritto di riforme condivise e un mandato a termine? Su una soluzione di questo tipo – forse – non è detta l’ultima parola di Piero Ricca, riprese e montaggio di Paolo Dimalio
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