Lo stallo nella formazione del governo è causa dei 5 stelle? Il Pd avrebbe potuto, senza inciuci o accordi, convogliare i voti su un candidato grillino per creare un clima di dialogo? E’ forse in atto uno scontro generazionale? Sono alcune delle domande che abbiamo cercato di porre all’ex presidente del consiglio Giuliano Amato, al governo del Paese nel 1992 della crisi, e vecchia guardia del Pd. Niente da fare. All’Auditorium di Roma per la presentazione del nuovo libro di Massimo Cacciari, “Il potere frena“, Amato si defila senza parlare. Ben più loquace l’autore del volume al centro della serata. Il filosofo Cacciari, che dall’esito del voto del 24 e 25 febbraio non ha lesinato critiche agli amici democratici, lo dice chiaro e tondo: “Potevano? Dovevano votare un candidato 5 stelle in una delle Camere. Meno male che le nomine del Pd sono di alto profilo”. Tutto bene, dunque? Pare di no. “Non capiscono che c’è un disagio profondo, anche giovanile, rappresentato dai 5 stelle”, spiega. “Purtroppo le logiche di partito trionfano sempre, come sui rimborsi elettorali. Il Pd non ha una guida, né una linea: qui è l’assenza di potere il problema”. Nelle parole dell’ex sindaco di Venezia, ancora una volta, il Pd viene accusato di non saper ascoltare la lezione uscita dalle urne. Prima o poi capiranno? “Forse a furia di calci sì” di Irene Buscemi