Il ministro del Lavoro uscente sceglie Assolombarda per fare un bilancio del suo mandato: “Bisogna dirlo francamente: ho lavorato molto e i risultati sono stati pochissimi”. Poi ricorda l’amarezza per gli “attacchi personali ricevuti”, un trattamento che all’estero – spiega la Fornero – non le riservano. Ma nel corso del suo discorso i toni si alzano: a chi le rimprovera una riforma delle pensioni “un po’ frettolosa”, replica che “c’erano ragioni di necessità e urgenza”, quantificate in 15 giorni a disposizione. “Se devi spegnere un incendio non puoi convocare prima riunioni”, ha spiegato il ministro del Welfare. Sulla riforma del lavoro, su cui precisa che “è stato il presidente della Repubblica a chiedere di procedere con disegno di legge“, azzarda un’autovalutazione: “Penso sia una buona riforma, come voto le darei un 7. Ma mi sono mancati 6 miliardi di euro per ridurre il costo del lavoro in questa fase. Negli stessi momenti il mio collega in Francia ha avuto 10 miliardi e quelle risorse – aggiunge Fornero intervenendo al convegno annuale dell’Aifi a Milano – sarebbero state fondamentali da abbinare alle nuove regole”. Ma a 9 mesi dalla riforma che porta il suo nome, i lavoratori si trovano di fronte a più precari e più licenziamenti, come mostrato anche dalla puntata di Presadiretta di ieri sera: “I dati del ministero non dicono che la precarietà è aumentata”, replica il ministro di Francesca Martelli