Secondo il leader genovese il problema non è Grasso, ma il fatto che "sia stato deciso a tavolino da pdl e pdmenoelle". In serata decisi i candidati alla segreteria e alla vicepresidenza della Camera. Laura Castelli è questore alla Camera. Grillo e "forse Casaleggio" al Quirinale per le consultazioni
Il problema non è Pietro Grasso, ma il rispetto del Codice di comportamento degli eletti del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo spiega in un post sul suo blog la sua linea di pensiero. “La scelta tra Schifani e Grasso era una scelta impossibile. Si trattava di decidere tra la peste bubbonica e un forte raffreddore – scrive – La coppia senatoriale è stata decisa a tavolino dal pdl e pdmenoelle”. Per il leader 5 Stelle, si è infatti trattato di una trappola. “I giochi erano già fatti per mettere in difficoltà il MoVimento 5 Stelle. Qualcuno, anche in buona fede, ci è cascato – si legge – Lo schema si ripeterà in futuro. Berlusconi proporrà persone irricevibili, il pdmenoelle delle foglie di fico. Il M5S non deve cadere in queste trappole”.
Secondo il leader genovese il problema è che alcuni eletti M5S non hanno rispettato le regole. “Se, per ipotesi, il gruppo dei senatori M5S avesse deciso di votare a maggioranza Grasso e tutti si fossero attenuti alla scelta, non vi sarebbe stato alcun caso”. Ma così non è stato. E nel post conclude: “Non si può disattendere un contratto. Chi lo ha firmato deve mantenere la parola data per una questione di coerenza e di rispetto verso gli elettori”.
Le votazioni in Aula, secondo quanto prevede il codice di comportamento 5 Stelle, vengono “decise a maggioranza dei parlamentari del M5S”, come ricordato da Grillo nel minipost di “scomunica” seguito al voto in Senato sulla presidenza. Un caso quello di Grasso che dopo i malumori e le agitazioni di ieri continua a alimentare le polemiche all’interno del movimento. Nel regolamento è anche scritto che sono “i parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato”, ad avere la possibilità, “per palesi violazioni del Codice di Comportamento”, di “proporre l’espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza”. Non solo. Sulla questione è previsto anche il parere della rete, una sorta di “Cassazione” per gli eletti nelle file dei 5 Stelle. “L’espulsione dovrà essere ratificata da una votazione online sul portale del M5S tra tutti gli iscritti – è infatti previsto dal Codice di comportamento – anch’essa a maggioranza”.
In serata alla riunione del Movimento Cinque Stelle a Montecitorio, i deputati hanno scelto Riccardo Fraccaro e Claudia Mannino come i due candidati del M5S al ruolo di segretario d’Aula della Camera. Luigi Di Maio invece, scelto per alzata di mano e seguito da Massimo Artini, è stato scelto come primo candidato alla carica di vicepresidente della Camera. Infine è Laura Castelli il primo candidato del M5S a ricoprire la carica di questore alla Camera. Castelli è stata votata dai suoi colleghi dopo una ‘graticola’ che ha preso in considerazione altri 4 deputati. Castelli ha ricevuto 40 voti.
Il capigruppo al Senato Crimi ha poi annunciato che Beppe Grillo e “forse Gianroberto Casaleggio” dovrebbero formare la delegazione alle consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo governo che inizieranno mercoledì 20 marzo.