L'alto magistrato argentino, Ricardo Lorenzetti, ha detto oggi che il pontefice "è una persona assolutamente innocente" e non è stato sospettato di nessuna complicità con le violazioni dei diritti umani commesse durante la dittatura militare (1976-83). A favore del Papa si era espresso anche il premio Nobel per la Pace Esquivel
Il presidente della Corte Suprema di Giustizia argentina, Ricardo Lorenzetti, ha detto oggi che Papa Francesco “è una persona assolutamente innocente” e non è stato sospettato di nessuna complicità con le violazioni dei diritti umani commesse durante la dittatura militare (1976-83).
“Al di là del fatto che ci sia gente che non è d’accordo, o che dice che potrebbe aver fatto una cosa o l’altra, resta il fatto certo che non esiste nessuna accusa concreta” contro l’ex cardinale Jorge Bergoglio, ha detto Lorenzetti in una intervista radiofonica. Il presidente dell’Alta corte ha sottolineato che in ogni caso “bisogna rispettare il principio di innocenza” anche nel caso di Papa Francesco, aggiungendo che si tratta di “un uomo che non ha subito assolutamente nessuna condanna” in relazione a violazioni compiute durante la dittatura.
Lorenzetti, che fa parte della delegazione ufficiale argentina a Roma per assistere alla cerimonia di inaugurazione del pontificato di Francesco, ha sottolineato che la sua elezione “rappresenta un grande cambiamento”, e ha lodato “l’umiltà, il dialogo, la volontà di combattere la povertà” del Papa, aggiungendo che “questo è proprio quello di cui ha bisogno il mondo attuale”.
Nei giorni scorsi il giornalista Horacio Verbitsky aveva ribadito le accuse nei confronti di Bergoglio sostenendo di aver i documenti che provavano una collaborazione con la dittatura militare. Ma in favore del Papa sono scesi in campo il premio Nobel per la Pace Perez Esquivel, vittima del regime, e l’associazione 24 marzo che tutela i diritti dei familiari dei desaparecidos.