Luigi Gubitosi esprime "rammarico" anche a nome della presidente di Viale Mazzini Anna Maria Tarantola. Il numero uno di Raitre Vianello si scusa. Il giorno seguente l'accusa della conduttrice rivolta al segretario del Popolo della libertà Angelino Alfano, i vertici del servizio pubblico isolano la cronista mentre i parlamentari azzurri chiedono "misure adeguate"
La presa di distanza del direttore generale Rai, le scuse del direttore di Raitre. Il giorno dopo la lite in diretta tra Lucia Annunziata e Angelino Alfano a ‘In 1/2 ora‘, il vertice di Viale Mazzini interviene per riprendere la giornalista, finita sotto il fuoco di fila degli esponenti del Pdl. “Anche a nome della presidente Tarantola esprimo rammarico per quanto accaduto”, dichiara il dg Luigi Gubitosi con parole che non soddisfano in pieno il centrodestra.
Maurizio Gasparri, e non è il solo, chiede interventi contro la giornalista che ha definito “impresentabili” i parlamentari del Pdl per la manifestazione davanti al tribunale di Milano. “Fatte salve tutte le opinioni, nei programmi Rai nessuno deve sentirsi insultato o ospite sgradito”, sostiene il dg in una nota diffusa prima di un colloquio telefonico con la diretta interessata. “Sono cose – aggiunge – che non dovrebbero accadere a nessun conduttore e stupisce che sia successo ad una giornalista esperta come Lucia Annunziata”.
“E’ evidente che si tratta di uno spiacevole incidente da diretta – afferma il direttore di Rai3, Andrea Vianello -. Tuttavia ritengo che non sia corretto che sul servizio pubblico una delle principali forze politiche sia definita ‘impresentabile’ e quindi mi scuso con chi si è sentito offeso”. Vianello ricorda anche che la conduttrice si è scusata durante il programma, ma nel Pdl c’è chi ritiene necessario un nuovo e più netto ‘mea culpa’ della giornalista. “Ringrazio il dg per la sua precisazione ma bisogna censurare Lucia Annunziata formalmente perché ha violato il codice deontologico”, attacca il senatore del Pdl, Antonio Gentile. “Lucia Annunziata non può fare la zarina rossa pagata dagli italiani per insultare partiti ed elettori – gli fa eco Gasparri -. Devono essere prese misure adeguate alla gravità di quanto successo”.