Oggi è un’occasione come un’altra per augurare sentimenti profondi, costanti e impregnati nell’anima a tutti i papà.
Auguri per il mio papà che mi è mancato da piccola perché lavorava, che mai ho conosciuto fino in fondo, che mai è stato l’immagine del papà che sognavo dentro di me, ma che crescendo ho riscoperto come mio padre. Che mi ha insegnato il rispetto delle regole, l’umiltà, il rigore, il principio che io ho vissuto da adolescente ribelle, da bambina viziata. Insegnamenti ai quali ho attinto nel momento del bisogno, un patrimonio di forza che non sapevo di possedere.
Un rapporto sull’altalena il nostro ma forse proprio per questo più vero e valido di quanto si possa pensare. Un confronto acceso e perenne. Auguri papà e nonno di Diletta.
Auguri però a tutti i papà: a coloro che sono scappati dai figli disabili, perché possano un giorno capire ciò che perdono; un augurio a coloro i cui figli vengono strappate da donne, dette madri, ma che di madre non hanno molto; auguri a quei papà soli a crescere i loro figli, perché si parla moltissimo delle mamme sole, ma pochissimo dei padri soli.
Auguri a tutti quei padri separati, messi a nudo da una legge che li priva della dignità e che con una forza infinita ed un amore primordiale continuano a condurre una vita impossibile per qualche briciola di tempo con i loro cuccioli, grandi o piccoli che siano.
Auguri a quei papà che continuano a combattere da una sedia a rotelle o in una condizione di salute compromessa seriamente, e penso ad un papà disabile che incontro spesso fuori una scuola. Penso a lui per rappresentare l’immagine del papà. Un papà che scende dalla macchina, prende la sedia a rotelle e sopra ci salterellano due bimbi che porta a scuola. Non sanno che loro sono uno dei motivi per cui le mie giornate risplendono.
Auguri a quei papà che vivono nel limbo della vana certezza di non essere mai nella situazione di alcuni altri e allora si lasciano sfuggire frasi, commenti, parole che offendono. Auguri anche a loro perché possano continuare sempre a vivere nel limbo affinchè mai debbano soffrire per l’ignoranza di una copia di essi.
Auguri ai papà che lavano i vetri al semaforo e con mille sotterfugi mandano i soldi per mangiare a figli lontanissimi che spesso non conoscono neanche.
Auguri a tutti i papà che non sono papà biologici ma di cuore, per aver scelto di proteggere dei figli a prescindere dalla natura, come se quella stessa natura avesse donato loro dei bimbi in attesa;
auguri a tutti coloro che combattono per i padri, e forse l’augurio più sincero dovrebbe partire partire dalle madri, per ricordare che per un figlio, sono indispensabili una mamma e un papà. Questo vale sempre, ma ancor di più se un figlio è disabile.
Il ruolo delle mamme e dei papà deve rimanere saldo, e come mamma rifletto spesso sull’importanza di tacere, di abbassare la testa e mettere da parte l’orgoglio per lasciare il giusto spazio al papà. Cercando di non giudicare mai, semplicemente rimanendo in silenzio.
Buona festa del papà a tutti i figli che oggi potranno sentire un brivido nel cuore che di sicuro non può far altro che bene!